
Viviamo in un mondo caratterizzato da molte crisi: sanitaria, economica e climatica. Da qui, nasce l’idea di creare una Costituzione della Terra.
Uno studio inglese spiega che nel 2100 i voli aerei dall’Europa agli Usa saranno più cari, lunghi e inquinanti di oggi. A causa dei cambiamenti climatici.
Nel 2100 un volo tra Londra e New York, così come qualsiasi altro volo transatlantico dall’Europa verso l’America del Nord, sarà più caro, più lungo e più inquinante rispetto ad oggi. Ciò a causa dei cambiamenti climatici, ed in particolare per via delle conseguenze che l’aumento della temperature media dell’atmosfera terrestre provocherà sulla circolazione dei venti. A spiegarlo è uno studio dell’università inglese di Reading, pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Research Letters.
L’analisi dei ricercatori britannici spiega infatti che con l’aumento che si sta registrando nella temperatura atmosferica, soprattutto nella regione artica, la corrente aerea che soffia sopra l’oceano Atlantico, da ovest verso est, chiamata “jet-stream”, si modificherà, intensificandosi fortemente. E non basterà il tempo guadagnato sulla strada del ritorno (ovvero verso l’Europa) per compensare il ritardo accumulato all’andata.
«I voli verso ovest dovranno fronteggiare dei venti contrari più forti – ha spiegato Paul Williams, climatologo dell’ateneo inglese – e sebbene quelli verso est potranno godere di una spinta maggiore alle loro spalle, l’andata e ritorno sarà nel complesso più lunga».
Le conseguenze saranno perciò al contempo economiche ed ecologiche: «Ciò – aggiunge lo scienziato – potrà provocare un aumento del consumo di carburante, e dunque dei costi. E aggraverà l’impatto ambientale di tali spostamenti».
Lo studio spiega infatti che ogni anno un aereo potrebbe accumulare duemila ore di volo in più per la tratta, il che potrebbe costare alla compagnia circa 22 milioni di dollari. L’aumento dei consumi equivarrebbe inoltre alle emissioni di CO2 di 7.100 appartamenti.
Nel frattempo, l’International Civil Aviation Organization delle Nazioni Unite, dopo sei mesi di negoziati, ha raggiunto un accordo con l’industria aeronautica. L’intesa prevede l’introduzione di limiti alle emissioni di CO2 degli aerei, ed è la prima volta che accade: il traffico aereo non era stato incluso in alcun accordo, neppure in quello di Parigi raggiunto al termine della Cop 21 nello scorso mese di dicembre.
Unico problema, le nuove regole si applicheranno solo agli aerei consegnati a partire dal 2028. Nel frattempo, il settore continuerà a produrre tante emissioni quante ne rilascia ogni anno un paese intero come la Germania. Valore che secondo alcuni analisti potrebbe triplicare nei prossimi decenni.
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