Walter Lübcke, politico conservatore pro-migranti ucciso in Germania

L’esponente della Cdu Walter Lübcke è stato trovato morto nella sua abitazione nei pressi di Wolfhagen. Non si conosce per ora il movente del delitto.

Walter Lübcke, 65 anni, presidente del distretto governativo di Kassel, nel cuore della Germania, è stato trovato morto nella notte tra sabato e domenica. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine ai media tedeschi, l’uomo è stato ritrovato senza vita a terra, colpito da un colpo di arma da fuoco esploso a poca distanza. Era nel giardino della sua tenuta alla periferia di Wolfhagen.

Gli inquirenti: “Non escludiamo alcuna pista”

“Non abbiamo ancora indicazioni che possano permetterci di risalire al colpevole – ha dichiarato la responsabile della polizia giudiziaria locale, Sabine Thurau – e non sappiamo soprattutto ancora quale sia il movente. I nostri inquirenti stanno lavorando senza escludere alcuna pista”. Potrebbe trattarsi infatti di un gesto legato a questioni private, ma è anche possibile che la ragione del delitto sia legata alle posizioni politiche assunte da Lübcke.

Membro del partito di centro-destra della cancelliera Angela Merkel, la Cdu, l’uomo ha diretto per dieci anni il consiglio regionale di Kassel, autorità amministrativa intermedia tra il Land di Hesse e i comuni presenti sul suo territorio. In passato, è stato anche parlamentare.  

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La cancelliera tedesca Angela Merkel © Sean Gallup/Getty Images

Nel 2015 Lübcke difese la scelta di aprire le frontiere a siriani e iracheni

Ma, soprattutto, a far discutere – in particolare all’interno dell’area conservatrice – sono state le sue posizioni pro-migranti. Espresse apertamente soprattutto a partire dall’ottobre del 2015, quando Angela Merkel decise di aprire le frontiere a centinaia di migliaia di iracheni e siriani in fuga dalla guerra. In quella occasione Lübcke aveva difeso con forza la scelta. Per questo fu aspramente criticato dall’estrema destra in Germania. E fu costretto anche a vivere sotto scorta.

Secondo il settimanale Der Spiegel, si trattava di “un uomo mite, pur nel contesto spesso turbolento della politica locale. Non era un demagogo in prima linea”. Ciò nonostante, rivolgendosi agli autori dei più duri attacchi per le sue idee sui migranti, ad una conferenza nel 2015 affermò: “Dovete difendere i nostri valori. Detto chi, chiunque non li condivida è libero di lasciare la Germania…”.

Immagine di apertura tratta dall’account Twitter Osservatorio Geostorico @geo_storia

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