Col film Deepwater – Inferno sull’oceano, Hollywood sale sulla piattaforma petrolifera del disastro

Durante i titoli d’apertura, si possono sentire delle clip audio del vero processo per il disastro della Deepwater Horizon, conclusosi con condanne stratosferiche. Nel 2010 uno scoppio, poi una massiccia e incontrollabile fuoriuscita di petrolio greggio, si son verificati sulla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Un’esplosione devastante che accese una palla di fuoco visibile a 40

Durante i titoli d’apertura, si possono sentire delle clip audio del vero processo per il disastro della Deepwater Horizon, conclusosi con condanne stratosferiche.

Nel 2010 uno scoppio, poi una massiccia e incontrollabile fuoriuscita di petrolio greggio, si son verificati sulla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Un’esplosione devastante che accese una palla di fuoco visibile a 40 miglia di distanza, poi l’affondamento della piattaforma e la perdita di undici vite. Da lì, il petrolio cominciò a fuoriuscire a una velocità catastrofica, creando uno dei più grandi disastri causati dall’uomo di tutti i tempi. Non impunito, a partire da BP e Halliburton.

Il film Deepwater – Inferno sull’oceano racconta lo sforzo e il coraggio di alcuni uomini per salvare il maggior numero di vite. Tra gli interpreti principali Mark Wahlberg, Kurt Russell, John Malkovich Kate Hudson, diretti da Peter Berg. La sceneggiatura è basata su uno splendido, terribile articolo del New York Times.

Il film è stato presentato in anteprima il 13 settembre 2016 al Toronto International Film Festival, dove ha ricevuto una standing ovation, poi è arrivato nelle sale cinematografiche statunitensi il 30 settembre 2016 e in quelle italiane dal 6 ottobre.

La trama del film Deepwater – Inferno sull’oceano

L’apocalittico disastro della Deepwater Horizon è accaduto nel 2010. All’epoca, nessuna operazione di esplorazione di petrolio nel Golfo del Messico era comparabile a quella della piattaforma petrolifera BP per dimensioni e profondità dei pozzi, delle trivelle. Però, l’intero progetto è irto di difficoltà tecniche. Al punto che il supervisore generale, Jimmy Harrell (Kurt Russell), e il suo capo ingegnere elettrico, Mike Williams (Mark Wahlberg), sono preoccupati per il ribollire di problemi potenzialmente pericolosi. Purtroppo però i dirigenti della BP (capitanati da John Malkovich), frustrati dai ritardi del progetto, ordinano di ridurre sopralluoghi e falsare i test di sistema per recuperare il tempo perduto, nonostante le proteste del team di sicurezza. In realtà, alle radici della catastrofe c’è una cementificazione difettosa, ma questa parte stranamente non viene mostrata nel film, anche se vi si allude indirettamente.

Il 20 aprile 2010 i timori dei lavoratori diventano realtà. Nel peggiore dei modi.

Il disastro della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, nell'immagine del poster del film.
Il disastro della Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, nell’immagine del poster del film.

I difetti strutturali e di sistema della piattaforma innescano una catastrofica cascata di avarie che creano un’enorme deflagrazione, con esplosioni che minacciano la vita di tutte le persone a bordo. È l’inizio del peggior disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti, uno dei peggiori nella storia dell’umanità.

Peter Berg e Mark Wahlberg: è un film di azione

Deepwater – Inferno sull’oceano fa nuovamente incontrare il regista Peter Berg con Mark Wahlberg, che avevano collaborato in Lone Survivor tre anni prima. Ha ricevuto un paio di nomination per gli Oscar e ha vinto la Screen Actors Guild Award per le migliori prestazioni degli stunt, quindi è stracolmo d’azione. E anche di sangue e violenza, tanto che in America qualcuno ha protestato per il troppo benevolo divieto Pg-13 (“solo” vietato ai minori di 13 anni non accompagnati dai genitori).

 

Mark Wahlberg ultimamente sceglie ruoli tosti, come in The Fighter, The Departed e il grottesco Pain & Gain – Muscoli e denaro; è uno di quegli attori che sta facendo scelte intelligenti. Se vi è piaciuto uno di questi suoi film, vi piacerà anche questo, di cui per giunta è produttore esecutivo. Cioè, ci crede veramente.

Mark Wahlberg è Mike Williams nel film Deepwater - Inferno sull'oceano © Medusa
Mark Wahlberg è Mike Williams nel film Deepwater – Inferno sull’oceano © Medusa

Il regista Peter Berg è nella stessa categoria. Ha diretto alcuni buoni film (Lone Survivor, il fantascientifico e un po’ tronfio Battleship, Hancock, The Kingdom), anche se nessuno finora entrerebbe nella top ten di un critico cinematografico. In un’intervista al New York Times, il regista ha detto che non è mai stato circondato da così tanti avvocati durante le riprese di un film.

Il duello da prova d’attore John Malkovich – Kurt Russell

Deepwater – Inferno sull’oceano non è un docu-film. È un film d’azione e d’impatto visivo.Non è un film con un messaggio, è un film sul coraggio nel fuoco. Ovviamente, essendo basato sui fatti realmente accaduti, la trama è prevedibile. Si sa che salterà tutto in aria. Quindi, tra pezzi di piattaforma che esplodono e incendi, la tensione narrativa si concentra sugli attriti tra i lavoratori e i manager (la parte centrale del film è tutto un duello da prova d’attore tra Malkovich e Russell), e sui sopravvissuti che cercano di trovare una via di fuga.

Kurt Russell e John Malkovich, un'eccellente prova d'attore nel film Deepwater - Inferno sull'oceano © Lionsgate
Kurt Russell e John Malkovich, un’eccellente prova d’attore nel film Deepwater – Inferno sull’oceano © Lionsgate

La colpevolezza ritratta sul volto di John Malkovich di fronte alla faccia tumefatta e incerottata di Kurt Russell è il sigillo dell’intero film. Anzi, dell’intera storia vera.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Racing Extinction, il film che vuol fermare la corsa all’estinzione

“Consuma di meno un vegano in automobile che un carnivoro in bicicletta”. Basta un semplice paradosso, a Louie Psihoyos, per spiegare il senso del suo film Racing Extinction, un lavoro “per il quale ci sono voluti sei anni di lavoro ma sul quale in realtà sto ancora lavorando”. Per esempio proiettandone le immagini sulla facciata