I film vincitori del secondo Festival cinematografico delle foreste

Si è conclusa la rassegna cinematografica dedicata ai polmoni verdi del pianeta. Ecco come è andata.

Fragili e preziose, apparentemente immutabili ma in costante evoluzione, le foreste sono un bene comune, indissolubilmente legate alla storia e alla cultura del nostro territorio. Indispensabili per combattere i cambiamenti climatici, salvaguardare biodiversità e paesaggio e limitare il rischio idrogeologico, il nostro futuro dipende dalla tutela delle foreste. Questi straordinari e complessi ecosistemi sono stati protagonisti del Festival delle foreste – i polmoni verdi della Terra, rassegna cinematografica svoltasi a Bergamo dall’11 al 15 novembre.

Panorama delle foreste casentinesi con vista sulla diga di Ridracoli
Il futuro del nostro Paese dipende come percepiamo, proteggiamo e gestiamo il patrimonio forestale che rappresenta il 35% del territorio italiano © Enrico Strocchi/Flickr

Cinema e foreste

L’obiettivo del festival, giunto alla sua seconda edizione, dopo quella svoltasi lo scorso anno a Mantova nell’ambito del World forum on urban forests, è quello di promuovere la conoscenza delle foreste e, attraverso il linguaggio cinematografico, sensibilizzare il pubblico sulla necessità della loro conservazione. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Montagna Italia in collaborazione con Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) e il comune di Bergamo. Nelle intenzioni degli organizzatori il festival “ambisce a diventare negli anni un punto di riferimento internazionale per questa tematica”.

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Raccontare le foreste

Il concorso cinematografico era rivolto a registi e case di produzione, autori di opere riguardanti le foreste. Le tematiche scelte per l’edizione del 2019 sono state le foreste del mondo e le foreste urbane. Boschi e aree verdi non sono stati protagonisti solo sullo schermo, ma sono stati al centro di tutte le attività della kermesse, tra cui conferenze, presentazioni, mostre fotografiche e concerti.

Foresta di conifere avvolta dalla nebbia
Le foreste, oltre a fornirci vitali servizi ecosistemici, rappresentano un elemento essenziale e rinnovabile risorsa per lo sviluppo socioeconomico del zone montuose e rurali del Paese © Cafepampas/Pixabay

I film in concorso

La giuria del festival ha selezionato 25 film tra gli 80 presentati. Le opere in concorso erano: Baobabs between land and sea, di Cyrille Cornu, Madagascar; Yuyos, di Michael Krawczyk e Giulia Lepori, Paraguay; Deserto verde, di Davide Mazzocco, Portogallo; Febo, di Roberto Scaravilli, Italia; The man of trees, di Tore Manca, Italia; Le meravigliose foreste vetuste di Sasso Fratino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, di Marco Civinelli, Italia; Bosco vivo. L’arte della selvicoltura, realizzato dalla Regione Piemonte; L’altra faccia della luna, di Luca Caserta, Italia; La Filiera Corta Del Bosco. Un Esempio In Val Maira, realizzato dalla Regione Piemonte; Medvedek, di Ainhoa Gutiérrez del Pozo, Spagna; All’ombra del pizzo, di Alessandro Soetje, Italia; Grandpa fire, di Alfonso O Donnell Gonzalez de Castejon, Perù; Il bosco dopo l’incendio. Le strategie della natura e dell’uomo, realizzato dalla Regione Piemonte; Forglemmegei, di Katarina Lundquist; Alberi di strada, di Sandro Lecca, Italia; Produrre legno migliorando biodiversità e ambiente, di Luigi Torreggiani, Italia; Blue Crystel, di Giuseppe Rossi, Italia; Cooperazione Forestale, realizzato dalla Regione Piemonte; Dolomiti. Economia del bene comune, di Piero Badaloni, Italia; Oltre le chiome – Spedizione Ecuador, di Andrea Maroè, Ecuador; Radicarsi, di Rita Battistuzzo, Italia; Forests in olden days, di Nikolas Lloyd, Gran Bretagna; Belca, di Tomás A. Willhem, Spagna; Il bosco ritornerà, di Luigi Torreggiani, Italia; La coltivazione sostenibile del pioppo, realizzato dalla Regione Piemonte.

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Salvare i giganti del Madagascar

Il film vincitore del festival è Baobabs between land and sea, dello studioso di foreste francese Cyrille Cornu. Il documentario, premiato per la “straordinaria qualità delle immagini e per il messaggio che trasmette”, narra il viaggio in piroga di Cyrille Cornu e Wilfried Ramahafaly, che esplorano la costa sud-occidentale del Madagascar alla scoperta dei “misteriosi giganti” dell’isola, i baobab. Queste piante straordinarie, enormi e dalle forme peculiari, sono sempre più minacciate dalla deforestazione. L’obiettivo del film è informare il pubblico sull’urgenza di salvare i babobab e gli ecosistemi malgasci.

[vimeo url=”https://vimeo.com/120159309″]Video Cano Cristales[/vimeo]

Gli altri film vincitori

I film premiati durante la rassegna sono stati complessivamente quattro, oltre al premio per il film vincitore, sono stati assegnati il premio speciale Ersaf, il premio per il miglior cortometraggio italiano e il premio per il miglior cortometraggio estero. Questi tre riconoscimenti sono stati vinti, rispettivamente, da Alberi di strada, di Sandro Lecca, Le meravigliose foreste vetuste di Sasso Fratino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, di Marco Civinelli, e Grandpa fire, del peruviano Alfonso O Donnell Gonzalez de Castejon.

Alberi di strada racconta l’esistenza, spesso grama, degli alberi di città, in particolare di quelli di Milano. “Gli alberi urbani non servono soltanto per trasformare l’anidride carbonica in ossigeno, ma fanno paesaggio, abbelliscono gli spazi, generano presenze, relazioni, lentezze, ricordi – ha scritto l’autore del documentario -. Testimoni del tempo che passa, essi accolgono e custodiscono le memorie della città”.

[vimeo url=”https://vimeo.com/groups/italy/videos/255410821″]Video Cano Cristales[/vimeo]

Il documentario Le meravigliose foreste vetuste di Sasso Fratino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ci mostra le stupefacenti faggete vetuste del parco e la riserva integrale di Sasso Fratino, patrimonio mondiale Unesco. La riserva, inaccessibile al pubblico, custodisce una delle foreste più antiche dell’Emisfero Nord ed è caratterizzata da antichi giganti arborei e da una straordinaria biodiversità.

Grandpa fire intreccia ambiente, antropologia e rapporti familiari. Una ragazza nata in Occidente ma con radici peruviane, ci insegna attraverso gli insegnamenti del nonno peruviano l’importanza della tradizione orale, della cultura, delle storie e delle radici del suo popolo.

[vimeo url=”https://vimeo.com/319533858″]Video Cano Cristales[/vimeo]

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