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Il presidente dell’Autorità per la sicurezza nucleare, Pierre-Franck Chevet, si è detto “molto preoccupato” per la situazione delle centrali francesi.
Disfunzioni, dossier nascosti, documenti “apparentemente falsificati”. La situazione delle centrali nucleari francesi “è diventata molto preoccupante” e impone di agire “con calma e con rigore”. L’allarme (l’ennesimo) arriva direttamente dall’Autorità transalpina per la sicurezza nucleare (Asn), il cui presidente Pierre-Franck Chevet ha rilasciato un’intervista al quotidiano Le Figaro nella quale ha voluto mettere ancora una volta in guardia rispetto ai problemi che pongono oggi i siti atomici della nazione europea.
Il dirigente ha confessato che, dopo le anomalie riscontrate nel cantiere del reattore Epr in costruzione a Flamanville, sulle coste settentrionali, “è arrivata una serie di altre cattive sorprese”. Il che ha provocato lo stop imposto a dodici reattori, per dei controlli sui generatori di vapore, dislocati in sette centrali. Una sospensione delle attività che dura ormai da numerose settimane: ciò perché il malfunzionamento che è stato riscontrato risulta “generalizzato. Per questo abbiamo dovuto avviare importanti procedure di verifica”.
L’anomalia sarebbe potenzialmente in grado di “diminuire la resistenza meccanica dell’acciaio”, il materiale con il quale sono fabbricati tali elementi. Tanto che, nella migliore delle ipotesi, le centrali in questione non potranno essere riavviate “prima di un mese”, potendo raggiungere la potenza massima solamente “nel corso del mese di gennaio del 2017”.
Ma ai problemi tecnici – così come a quelli finanziari che hanno coinvolto di recente la compagnia Areva – si aggiungono altre preoccupazioni. Chevet ha spiegato che l’Asn ha riscontrato anche “pratiche inaccettabili” nella fabbrica di Areva di Creusot, nel dipartimento Saône et Loire: “Circa 400 dossier sono stati volontariamente nascosti”. E a quanto pare tutti farebbero riferimento a possibili anomalie. Inoltre, cosa ancor più grave, il presidente dell’Autorità per la sicurezza nucleare ha dichiarato di aver ritrovato “dei documenti che appaiono falsificati”.
Per questo Areva è stata costretta a rivedere circa 10mila fascicoli, “un quarto dei quali riguarda strutture utilizzate per il nucleare francese”. La situazione è stata inoltre segnalata alla procura della repubblica.
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