Lexus CT 200h : la prima compatta premium ibrida

Toyota percorre una nuova strada con il suo marchio di lusso. Lo fa scagliando contro le concorrenti Audi A3 e Bmw serie 1 questa sassata griffata Lexus, lunga 4,3 metri, pensata apposta per il mercato europeo, rivolta a un pubblico giovane, eco-glam e interessato alle innovazioni. La più interessante delle quali è la tecnologia full

Toyota percorre una nuova strada con il suo marchio di lusso. Lo fa
scagliando contro le concorrenti Audi A3 e Bmw serie 1 questa
sassata griffata Lexus, lunga 4,3 metri, pensata apposta per il
mercato europeo, rivolta a un pubblico giovane, eco-glam e
interessato alle innovazioni.

La più interessante delle quali è la tecnologia full
hybrid.

La spinta arriva dal motore a benzina 1.8 VVt-i da 99 Cv con quello
elettrico da 60 kw alimentato da batterie a idruro metallico di
nickel, per una potenza totale di 136 Cv. Emissioni di CO2
estremamente ridotte (da 87 g/km) e consumi dichiarati alquanto
bassi (da 3,8 litri/100km).

Luci. La carrozzeria è la più
aerodinamica della sua categoria, con un cx di appena 0,28 che
migliora i consumi e riduce anche il rumore generato dal vento.
Splendido l’abitacolo, con materiali di qualità Lexus, linee
fluide, avvolgenti e il pulsantone azzurro d’avviamento. La bella
manopola centrale, come un mouse del computer, comanda navigatore,
climatizzatore e modalità di guida, da eco a sport (con il
cruscotto che si colora di rosso) a solo elettrica. I materiali
sono di qualità altissima, provenendo anche da riciclo o da
soluzioni originali: per esempio i rivestimenti delle portiere sono
fatti con i fusti di kenaf, pianta della famiglia degli ibisco,
invece che con trucioli di legno. Chi la prova su strada,
nonostante lo sprint della modalità sport, si farà
solleticare dalla modalità eco, col contagiri che si
trasforma in monitor eco drive.

Ombre. I primi schizzi dei designer ricalcavano in
piccolo le linee del Suv Rx450h. Quelle linee sembrano siano state
ulteriormente affilate e rese taglienti nel frontale, gonfiate e
rese più massicce nel posteriore e infine shakerate con
quelle di una Golf. Il risultato è un’insalata stilistica
che, specie tra la portiera e il montante posteriore, non
può certo definirsi armoniosa.

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