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È dimostrato scientificamente. Le piante in ufficio migliorano la produttività, l’umore e purificano l’aria. Quali scegliere e come prendersene cura.
A chi non piacerebbe lavorare in un ambiente più colorato, accogliente, salubre? Una delle soluzioni è arricchire scrivanie e angoli con piante da ufficio, più o meno grandi, più o meno facili da coltivare.
Sono svariati gli studi scientifici pubblicati negli ultimi anni che mostrano come uffici più verdi aumentino benessere e produttività. L’ultimo viene dalla scuola di psicologia dell’università del Queensland, in Australia e pubblicato sul Journal of Experimental Psychology. Uno degli autori, Alexander Haslam, spiega che “un ufficio verde comunica ai dipendenti che il datore di lavoro li apprezza e si cura del loro benessere. I dipendenti che provenivano da ambienti di ufficio spogli hanno registrato livelli accresciuti di benessere, risultanti in un posto di lavoro più produttivo”.
Anche Marlon Nieuwenhuis, della Cardiff University’s School of Psychology, ha monitorato diversi ambienti lavorativi nel Regno Unito e in Olanda, arrivando agli stessi risultati e spiegando come: “nonostante altre precedenti ricerche abbiano puntato in questa direzione, la nostra è la prima che ha esaminato reali uffici e luoghi di lavoro. E sconfessa la filosofia aziendale che vuole scrivanie pulite”, e spesso anonime.
Ecco allora qualche consiglio per rendere migliori i nostri ambienti di lavoro.
Pianta grassa, che ha bisogno di pochissime cure. Originaria del Messico, in natura fiorisce una sola volta nella vita. Resiste benissimo anche a lunghi periodi senz’acqua e cresce molto lentamente. Da scrivania.
Altra pianta grassa, anch’essa semplice da curare. Cresce bene anche in ambienti chiusi, e una volta cresciuta, la potete trapiantare in vasi più grandi. Ottima per le sue proprietà curative.
Daglie foglie coloratissime, ha tutte le tonalità del verde, fino alle nervature rosa. Cresce bene anche in ambienti poco luminosi, ma che non devono scendere sotto i 14-15 gradi. D’estate il terriccio deve rimanere umido, mentre d’inverno si possono limitare le innaffiature.
Originaria della Cina, è una pianta molto decorativa, grazie alla sue foglie quasi perfettamente circolari. Non cresce molto (massimo 50 centimetri). In inglese è conosciuta come ‘pianta del missionario’, perché leggenda vuole che sia stata introdotta in Europa da un prete svedese.
È l’ideale per ambienti in cui si soggiorna per molte ore. Infatti fa parte di quel gruppo di piante in grado di purificare l’aria. In particolare l’Areca produce un buona quantità di ossigeno e di umidità e combatte l’elettrosmog.
Pianta a rapida crescita, può essere utilizzata anche per creare divisori verdi. Formidabile nel filtrare formaldeide, il benzene e il tricloroetilene. Sopravvive bene sia in ambienti illuminati che più in ombra. Ha bisogno però di spazio, sopratutto in altezza.
È la dracena più venduta. Ha foglie bicolori allungate. Non tollera abbondanti annaffiature ma è l’ideale in ufficio perché anche lei rientra nella categoria di piante purifica ambiente.
Pianta in grado di purificare l’aria da formaldeide e xilene. Rigogliosa, se in salute di un verde brillante che riempie gli spazi. L’unica accortezza è che non ama la luce diretta e il terriccio deve rimanere umido.
Pianta che è praticamente impossibile far morire. Cresce anche in un vasetto riempito d’acqua. È una delle piante che meglio purifica l’aria negli ambienti interni. È in grado infatti di assorbire elevate quantità di CO2 e di sostanze chimiche volatili. Basta ricordarsi di darle un po’ di luce e un po’ d’acqua.
Pianta originaria del Sud Africa, è l’ideale per essere appesa al soffitto. Infatti si propaga tramite cespi che somigliano a dei cespugli e l’effetto cascata è garantito. Non ama la luce diretta e non necessita di grosse innaffiature. Da potare le foglie non in salute.
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