
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
Il sito ambientalista mnn.com ha elencato i dieci posti più belli del pianeta da visitare prima che il riscaldamento globale e la cecità umana ne mettano a repentaglio la sopravvivenza.
Dopo il successo del libro fotografico 100 places presentato nel dicembre 2009 a Copenhagen, ecco a voi la top ten di Mother Nature Network con i tesori in pericolo a causa di desertificazioni, innalzamento e acidificazione degli oceani e piogge torrenziali causate dal riscaldamento globale. Partiamo con il nostro giro del mondo (ma che sia etico, come direbbe Leo Hickman)
Il Glacier National Park, parco nazionale degli Stati Uniti situato nel Montana. Poco più di cento anni fa, il parco ospitava circa 150 ghiacciai. Oggi ne sono rimasti 27 che dovrebbero sparire entro il 2030. Questo vorrebbe dire che anche la flora e la fauna di questo luogo subiranno cambiamenti radicali.
Venezia. Circostanze come quelle della foto stanno diventando la normalità in Piazza San Marco. Durante la violenta alluvione del novembre 2009 il livello del mare ha raggiunto i 131 centimetri. I periodi di acqua alta sono sempre più lunghi e il fenomeno è sempre più frequente, di anno in anno. Una Venezia asciutta diventerà l’eccezione?
La barriera corallina è talmente maestosa da essere visibile dallo spazio. Ma l’acidificazione degli oceani e i combustibili fossili stanno distruggendo in poco tempo quello che la Madre Natura ha costruito in 8.000 anni.
Il Sahara è già il più grande deserto al mondo. Ma alcune stime affermano che stia crescendo al ritmo di mezzo chilometro al mese, alterando l’ambiente dell’intero continente africano.
Le Maldive sono il paese più “basso” del mondo: la vetta più alta si trova a… 2,3 metri sopra il livello del mare. Se gli oceani dovessero salire ancora, le isole potrebbero essere presto sommerse.
La Patagonia, la regione sudamericana di inestimabile bellezza potrebbe presto essere alterata dai cambiamenti climatici. I ghiacciai sono a rischio a causa sia dell’incremento delle temperature che dalla diminuzione delle precipitazioni.
Anche il Bangladesh è a rischio. Lo stato asiatico si trova letteralmente nell’occhio del ciclone. Monsoni, allagamenti e inondazioni hanno fatto elevare il livello del mare già di 1 metro.
L’innalzamento delle temperature nelle regioni artiche si sta verificando ad una velocità doppia rispetto alla media mondiale. In Alaska questo significa scioglimento del permafrost e ripercussioni sull’ecosistema della regione, ovvero della tundra. Ma non ci sonlo i danni all’ecosistema: in Alaska i cambiamenti climatici stanno sciogliendo anche la cultura dei nativi.
L’aumento delle temperature colpirà tutti, ma l’Australia potrebbe essere il paese più colpito e più caldo entro fine secolo. Un po’ come il Sahara in Africa, la desertificazione sta minacciando soprattutto il Sud dell’Australia. Nella regione, la disponibilità di acqua si sta rapidamente riducendo minacciando l’agricoltura e la permanenza degli abitanti.
Le Alpi stanno progressivamente perdendo i loro ghiacciai che potrebbero sparire entro il 2050. Molte stazioni sciistiche hanno ridotto il periodo della stagione sportiva.
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