La più grande compagnia energetica del Paese il 31 agosto ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone: uno step importante per il futuro danese.
40 anni di teleriscaldamento a Brescia. I numeri
Quaranta anni fa Brescia ha iniziato a riscaldare un quartiere alla periferia della città con l’energia elettrica prodotta dal termovalorizzatore. Ecco i numeri.
Oltre 5.000
Sono le città europee oggi servite dal teleriscaldamento,
consentendo un notevole risparmio di energia primaria per il
riscaldamento e il raffrescamento, oltre che a ridurre le emissioni
in atmosfera.
104
Sono le città italiane raggiunte dal teleriscaldamento, pari
a più di un milione di appartamenti da 80 metri quadri,
permettendo un risparmio di 1.323.601 tonnellate di CO2.
41 milioni di metri
cubi
La volumetria della città di Brescia servita dal
teleriscaldamento, pari al 70% della volumetria riscaldabile della
città, con più di 20 mila utenze raggiunte dal
servizio.
602 milioni di kWh
L’energia elettrica prodotta nel 2011 dal termovalorizzatore di
Brescia, bruciando 796 mila tonnellate di rifiuti non più
differenziabili e biomasse.
747 milioni di kWh
Il calore prodotto dal termovalorizzatore nel 2011, pari all 55%
dell’energia termica immessa in rete a Brescia nell’anno.
400.000 ton/anno
Le emissioni di CO2 evitate in atmosfera.
150.000 TEP /anno
Le tonnellate equivalenti di energia primaria risparmiate
all’anno.
100 milioni
La cifra in
euro investita negli ultimi anni da A2A per l’ammodernamento
dell’impianto.
Più del 50%
È il calore distribuito ai clienti del teleriscaldamento
prodotto mediante il recupero energetico di materiali (rifiuti
solidi urbani non più differnziabili e biomasse), evitandone
lo smaltimento in discarica.
50.000
Le persone che hanno visitato l’impianto dalla sua apertura a
oggi, tra studenti, tecnici, amministratori locali, rappresentazne
qualificate di altri paesi. L’impianto riceve quasi settimanlamente
la visita di una delegazione straniera, negli ultimi tempi specie
dal Sudamerica, dove sono in fase di progettazione diversi
termovalorizzatori.
2006
Il Termoutilizzatore riceve il WTERT Industry Award della Columbia
University di New York, quale miglior termovalorizzatore a livello
mondiale.
2008-2011
Potenziamento filtri a maniche ed installazione sistema DeNOx High
Dust nell’ambito del programma Europeo Next Gen Bio Waste per
l’innovazione nel settore “Waste to Energy”.
2011-2012
Ultimo ammodernamento della Centrale Lamarmora con il potenziamento
del desolforatore, che permette alle emissioni della caldaia
policombustibile di essere già in linea con i nuovi limiti
della Direttiva 2010/75/UE sulle emissioni industriali.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’enorme centrale solare si chiamerà Sun Cable e prevede anche un cavo sottomarino da 4.300 chilometri per fornire energia a Singapore.
Se continuerà a investire nel solare e nell’eolico, l’Unione europea riuscirà a svincolarsi dalla dipendenza dalle fonti fossili. Lo dimostrano i dati del think tank Ember.
Perché gli Stati Uniti sono il più grande produttore di petrolio al mondo, nonostante la transizione
In un momento in cui la transizione energetica sta accelerando e le energie rinnovabili sono in crescita, la produzione di petrolio negli Stati Uniti non si ferma.
Tra gennaio e giugno in Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha segnato un +27,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il governo britannico ora punta alla costruzione di tre parchi solari per alimentare 92mila abitazione e a una rivoluzione di pannelli sui tetti.
Un gruppo di associazioni chiede a Eni di sospendere il contratto con chi occupa i Territori palestinesi. E il governo della Colombia ha fermato l’invio di carbone.
Tra i sistemi di accumulo di energia, la batteria agli ioni di litio è sicuramente la tecnologia con più mercato. Ma altre formule più efficienti si stanno lentamente affermando.
Dalla collaborazione tra Tenaris, Snam e Tenova una possibile svolta per la decarbonizzazione nel settore hard to abate per antonomasia.