Acqua fonte di Vita e di Pace

Nell’ambito del 1

Il nesso tra acqua e pace è stato ribadito da Ali Rashid,
segretario della delegazione palestinese in Italia, e dal
missionario Alex Zanotelli negli interventi conclusivi del
pomeriggio: finché il diritto all’acqua e a una vita
dignitosa non sarà garantito a tutta l’umanità, non
ci potrà essere pace nel mondo. Secondo alcuni dei relatori
del convegno di Firenze, anche il conflitto in Iraq ha a che fare
con l’acqua: quella del bacino di Tigri ed Eufrate, ambita da tutti
i Paesi dell’area. L’acqua è più preziosa del
petrolio.

Per il direttore di Le Monde Diplomatique, Ignacio Ramonet, “oltre
alle guerre militari, ci sono le guerre invisibili, quella sociale
e quella ecologica. Ogni giorno, in tutto il mondo, 30.000 persone
muoiono per malattie dovute alla contaminazione dell’acqua;
migliaia di ragazzine devono rinunciare alla scuola e percorrere
decine di chilometri in cerca di acqua potabile; per i più
poveri dei Paesi più poveri, nelle bidonville, l’acqua
è 40 volte più cara che per noi in Europa. Tutto
questo si potrebbe evitare se, come si costruiscono oleodotti e
gasdotti lunghi migliaia di chilometri, si realizzassero reti
idriche per portare l’acqua dove non c’è. Mentre la guerra
in Iraq costerà agli USA dai 100 ai 300 miliardi di dollari,
basterebbero 5 miliardi di dollari per portare acqua potabile a
tutta l’umanità, scegliendo così il progresso e la
pace”.

Che l’acqua possa portare riconciliazione anche laddove ci sono
state guerre atroci lo dimostra il caso della Sava, fiume che
attraversa Slovenia, Croazia, Bosnia e Iugoslavia. Come ha
raccontato Nesad Seremet, del Centro Regionale per l’Ambiente
dell’Europa Centro-Orientale, questi quattro Paesi stanno
collaborando per rendere il fiume nuovamente navigabile, ripulirlo
dalle mine e gestire al meglio il bacino idrografico nell’interesse
comune.

È proprio la riscoperta dell’acqua come bene comune a
ritornare al centro del dibattito con gli interventi di Siddharta,
leader di Pipal Tree (organizzazione indiana che ospiterà il
prossimo Forum Sociale Mondiale) e Teofila Lopez, rappresentante
della Fondazione delle Donne di Cochabamba, Bolivia, uscita
vittoriosa da uno scontro contro la multinazionale Bechtel.
“Qualcuno pensa che la gente dei nostri villaggi in India sia
superstiziosa perché chiama il nostro pianeta Madre Terra”,
ha detto Siddharta. “Eppure sappiamo che tutte le forme di vita
provengono dalla Terra, nata cinque miliardi di anni fa. Se quei
cinque miliardi fossero un anno, gli esseri umani esisterebbero
soltanto da ventiquattro ore, tutte le nostre grandi civiltà
soltanto da mezz’ora. È una realtà che dimentichiamo
quando ci facciamo la guerra in nome di civiltà, culture o
religioni. L’umanità ha connessioni profonde con la vita del
pianeta. Per noi la Terra è sacra. L’acqua è sacra.
Riusciremo a sopravvivere soltanto se riconosceremo che l’acqua
è fonte di vita, non una risorsa da sfruttare”.
“Abbiamo lottato e continueremo a lottare contro la privatizzazione
della nostra acqua”, ha detto la Lopez, “perché l’acqua
è vita. Se ce la tolgono come vivremo? Come vivranno i
nostri figli e le nostre figlie?”

Paolo Scopacasa

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