![Una tartaruga verde ha tentato di nidificare in Calabria: è il primo caso mai segnalato in Italia](https://cdn.lifegate.it/bF1kmRcTWfidNBJt3OnCSgoRRi0=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/wwf-tartaruga-verde.jpg, https://cdn.lifegate.it/BBwZK33GzyTF2b6MtN1Zr-gmCu4=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/wwf-tartaruga-verde.jpg 2x)
I volontari del Wwf hanno trovato tracce che non erano – come di consueto – di una Caretta caretta, bensì di una tartaruga verde.
Un esemplare di akalat dalle sopracciglia nere, uccello endemico del Borneo, è stato avvistato sull’isola dopo 172 anni. Una scoperta “mozzafiato”.
“Il fatto che questa specie non sia estinta è davvero una scoperta mozzafiato”. Così l’ornitologo indonesiano Panji Gusti Akbar ha commentato l’avvistamento nel Borneo di un akalat dalle sopracciglia nere (Malacocincla perspicillata).
Questo particolare uccello dell’ordine dei passeriformi non si vedeva dal 1848, anno in cui fu descritto per la prima volta. Finalmente, però, quello che spesso è stato definito come il più misterioso enigma dell’ornitologia indonesiana è stato forse risolto: un esemplare di akalat è stato localizzato in un bosco del Kalimantan, sull’isola del Borneo, nel Sudest asiatico. Lo ha reso noto la Global wildlife conservation, organizzazione non governativa che si occupa di conservazione della natura.
La conferma è arrivata dopo che gli ornitologi hanno esaminato le fotografie scattate da due abitanti del posto nel mese di ottobre. Naturalmente si tratta di una notizia che riaccende le speranze degli studiosi, da un lato perché dimostra che siamo ancora in tempo per salvare un animale prezioso come l’akalat, minacciato dalla deforestazione – dovuta soprattutto alla creazione di piantagioni di palma da olio e albero della gomma – e dalla siccità, spesso causa di devastanti roghi.
E dall’altro perché “scoperte come queste sono incredibili e ci fanno credere che sia possibile rintracciare altre specie ritenute scientificamente perse per decenni o più”, spiega Barney Long, della Global wildlife conservation. Tutto ciò evidenzia come la natura sia più resiliente di quanto crediamo, e che non dobbiamo mai darci per vinti nella battaglia per la sua salvaguardia.
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