Alchemilla, proprietà e benefici di questa pianta

E’ molto comune e cresce spontaneamente in prati umidi, boschi e zone montane delle Alpi e degli Appennini italiani, si raccoglie in luglio recidendo con le unghie le foglie insieme al picciolo all’attaccatura del lembo.

In estate, quando l’umidità dell’aria è abbastanza alta, sulle foglie dell’alchemilla si formano goccioline di rugiada splendente. Si narra che queste perle d’oro magiche venissero raccolte dagli alchimisti per giungere alla scoperta della pietra filosofale. Per questo motivo, dunque, la pianta era conosciuta come l’erba degli alchimisti.

È detta anche pianta del parto: pare che le donne che volevano evitare complicazioni, bevessero ogni giorno due boccali di decotto di alchemilla, in modo da assicurarsi un buon parto ed un sereno allattamento.

Dove si trova
L’alchemilla è una pianta medicinale alta tra i 10 e i 40 cm, è molto adattabile e prospera spontanea pressoché ovunque: dall’Europa, all’Africa, all’America del Nord. Si trova nelle zone montuose e nei boschi.

Indicazioni terapeutiche
Dell’alchemilla si usano le foglie, sotto forma di decotto. Ha proprietà costipanti, astringenti ed emostatiche. La medicina popolare la utilizzava per i problemi ginecologici.

Effettuare gargarismi e risciacqui con l’alchemilla può essere utile anche contro faringiti ed infiammazioni del cavo orale.

Altri nomi usati: Erba stella, Ventaglina.

Parti usate: le foglie.

Principi attivi: tannini, resine, saponine, fitosteroli.

Proprietà:

  • astringente
  • antiinfiammatorio
  • cicatrizzante
  • antidiarroico
  • leggermente antisettico.

E’ una pianta erbacea piccola con fusti floreali alti fino a 40 cm.

E’ molto comune e cresce spontaneamente in prati umidi, boschi e zone montane delle Alpi e degli Appennini italiani, si raccoglie in luglio recidendo con le unghie le foglie insieme al picciolo all’attaccatura del lembo.

Nella tradizione popolare era usata per frenare emorragie interne ed esterne. Oggi trova vasta applicazione soprattutto per uso esterno per attenuare il dolore di denti, il mal di gola e la raucedine mediante sciacqui boccali e gargarismi. E’ indicata anche, sotto forma di decotto, per l’igiene intima in caso di pruriti anali e vaginali. In casi d’emergenza il decotto può essere impiegato per detergere ferite e abrasioni al posto della semplice acqua bollita.

USO INTERNO: (foglie) come antidiarroico.
Decotto: 5 g in 100 ml d’acqua. Due-tre cucchiai al giorno o più.

USO ESTERNO: (foglie) come astringente, antiinfiammatorio, leggero antisettico.
Decotto: 10 g in 100 ml d’acqua. Fare lavaggi, oppure applicare le compresse imbevute di decotto sulle parti arrossate.

USO COSMETICO: un pugno di foglie messe in una garza nell’acqua del bagno o due cucchiai di foglie nell’acqua dei pediluvi, esercitano una benefica azione astringente e disarrossante sulla parte immersa.

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