Le erbe amiche della gola

Una tisana, da sorbire magari comodamente seduti in poltrona in una fredda sera invernale. Questa

Ci sentiamo al sicuro. E non è un caso. Quello dell?uomo
con le erbe è un rapporto nato migliaia di
anni fa. Era una necessità, per poter sopravvivere,
conoscere le piante e le loro proprietà.
Delle erbe e del loro uso officinale si è scritto
molto
nell?antichità.

Ne fanno già cenno, 1500 anni prima di Cristo, alcuni
papiri ritrovati in Egitto. Ippocrate, il medico
forse più famoso della storia, vissuto nel V secolo a.C., ne
catalogò più di duecento; Plinio il
Vecchio
, il famoso erudito latino, ne descrisse
addirittura più di mille. E questi sono solo alcuni
esempi.

Negli erbari medioevali non erano descritte solo le
proprietà terapeutiche della pianta, bensì anche le
sue (presunte) proprietà magiche o le sue origini
mitologiche. Così, ad esempio, pare che un antinfiammatorio
come l?achillea prendesse il suo nome dall?eroe
Achille, che la usò per curare l?amico Telefo su
suggerimento del centauro Chirone; in onore dell?eroe, era usata
nei talismani per proteggersi e difendersi dai pericoli.

Mentre la verbena, conosciuta oggi per la sua
azione antinevralgica ed antidepressiva, essendo per i Romani una
delle piante sacre a Venere, veniva utilizzata assieme al mirto nei
filtri d?amore; i Celti, invece, ritenevano che desse ispirazione
divina ai bardi.

Le conoscenze degli antichi hanno attraversato i secoli passando
dai frati erboristi nel Medioevo, agli eruditi rinascimentali, fino
ai primi scienziati che, nel Settecento, hanno
iniziato a sintetizzare chimicamente i principi attivi delle
piante, dando vita ai primi farmaci come noi li conosciamo.

Col progredire della scienza, le pratiche erboristiche hanno
finito per suscitare sempre minore interesse da parte della
medicina ufficiale, forse anche a causa del loro legame con la
tradizione popolare. La loro conoscenza non è andata,
comunque, del tutto perduta.

Mentre scienziati ed esploratori, farmacologi e medici partono
verso Amazzonia e Africa per scoprire nuove piante, rinasce
l?interesse per la scienza erboristica, che assume una rinnovata
dignità.

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Informazione
redazionale

Fitoterapia e aromaterapia rappresentano di certo due delle sue
applicazioni più importanti. La prima si propone di curare e
prevenire le malattie attraverso l?uso di rimedi (gemmoderivati e
tinture madri) a base di principi attivi vegetali. La seconda
è un sistema di cura che, mediante l?uso degli oli
essenziali estratti da erbe medicinali, mira a mantenere
l?equilibrio di mente e corpo. Sono pratiche oggi sempre più
diffuse.

Cosa possono curare?
Raffreddori, febbri, influenze, mal di gola, tosse. Ma anche
problemi gastrointestinali. O legati alla sfera del sonno. Le erbe
medicinali possono, insomma, aiutarci in vario modo a migliorare la
nostra vita. Ah, sono una buona cura anche per… la
golosità.

L?effetto benefico e naturale delle erbe officinali è
parte integrante dei prodotti Ricola. È questo che li rende
inconfondibili e così squisiti che non è obbligatorio
avere la tosse per gustarli! Un genuino prodotto naturale, sempre
identico da più di sessant?anni è lo zucchero alle
erbe originale Ricola, fuori grezzo e spigoloso, dentro delicato e
squisito.

Da sempre Ricola mescola le sue 13 preziosissime erbe officinali
svizzere secondo la stessa ricetta.
Che sia il più classico fra i prodotti Ricola, lo zucchero
con la sua tipica forma a dado, in busta e in scatoal di latta, o
la versione senza zucchero con la miscela originale di erbe Ricola
nella busta e nel pratico astuccio clic-box; che siano caramelle
dure, gommose o tisane, le specialità Ricola a base di erbe
officinali naturali offrono una gamma di prodotti rinomati per il
gusto delicato e l?effetto benefico e rinfrescante. Ricola ha
sviluppato uno speciale processo di produzione, capace di
conservare intatti i principi attivi, per estrarre le essenze dalle
erbe. E ora ne scopriamo storia, caratteristiche, virtù,
segreti, assaporandole con dolcezza.

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