Restiamo obiettivi, persino a Dubai
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Nella giornata a loro dedicata, i giovani parlano di occupazione militare, economica, fossile. Mentre l’Opec chiede ai “propri” delegati di rigettare l’accordo, al-Jaber si dice “fiducioso che qualcosa di speciale possa accadere”.
Il termine “unabated” è spesso associato alle fonti fossili. Anche nei documenti sul tavolo dei negoziati alla Cop28 di Dubai. Cosa significa esattamente?
Dopo una settimana di negoziati alla Cop28 di Dubai, ad emergere dalle bozze dei documenti ufficiali sono soprattutto le divisioni tra i governi sul clima.
Quella dei lobbisti delle fonti fossili è la terza delegazione più nutrita presente alla Cop28 di Dubai. E ha un solo obiettivo: far fallire i negoziati.
Il 4 dicembre, alla Cop28 di Dubai, è il giorno della finanza climatica. Ambiziose, ma non ancora sufficienti, le cifre promesse per i paesi vulnerabili.
Il quotidiano The Guardian ha pubblicato dichiarazioni estremamente controverse del presidente della Cop28, al-Jaber.
La presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni ha spiegato che occorre affrontare la crisi climatica “senza radicalismi” e in modo “non ideologico”.
Nel secondo giorno della Cop28 a Dubai, a prendere la parola sono i leader. Approvata una dichiarazione su agricoltura e sistemi alimentari.
Nel primo giorno della Cop28 via libera al fondo per il loss and damage, gli indennizzi ai paesi che subiscono danni per colpa del riscaldamento globale.