Flamanville, “reattore pronto nel 2018”. Al costo di una manovra economica
La dirigenza della compagnia francese Edf ha rivisto al rialzo i costi del nuovo reattore Epr in costruzione sulla Manica: 10,5 miliardi di euro.
Andrea Barolini
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La dirigenza della compagnia francese Edf ha rivisto al rialzo i costi del nuovo reattore Epr in costruzione sulla Manica: 10,5 miliardi di euro.
Il governo olandese ha annunciato la volontà di ricorrere contro la sentenza che, a giugno scorso, lo ha condannato a ridurre le emissioni di CO2.
In vista della Cop 21 di dicembre decine di Stati hanno svelato i propri obiettivi di riduzione della CO2: secondo i climatologi non basteranno.
Il governo francese ha imposto un tetto alla produzione di energia nucleare, ma la compagnia che gestisce le centrali potrebbe rivalersi sullo Stato.
A pochi mesi dalla Cop 21 di Parigi, le distanze tra i governi su numerose questioni sono ancora ampie: ecco i principali nodi da sciogliere.
A rivelarlo è uno studio dell’università di Zurigo, che ha analizzato alcune centinaia di ghiacciai sparsi sul globo terrestre.
Il gruppo EDF e lo Stato francese sono chiamati a salvare la compagnia Areva: «Il costo potrebbe arrivare a 4-5 miliardi di euro».
Un tribunale francese ha annullato l’autorizzazione concessa a una multinazionale per costruire un immenso villaggio vacanze nel cuore della foresta.
Vienna si è rivolta alla giustizia europea, puntando il dito contro le sovvenzioni pubbliche concesse da Londra ai futuri reattori nucleari di Hinkley Point.
Nel Paese è presente quasi un milione e mezzo di metri cubi di rifiuti radioattivi. Diventeranno 4,3 milioni entro i prossimi 65 anni.