
Besjana Guri e Olsi Nika hanno portato avanti la lotta contro nuove centrali idroelettriche sul fiume Vjosa, in Albania. L’hanno vinta e ora hanno ricevuto il Goldman Environmental Prize.
Un kamikaze a bordo di un’auto si è fatto esplodere nella capitale provvisoria dello Yemen, Aden, uccidendo decine di reclute dell’esercito regolare.
Almeno 71 persone sono rimaste uccise in un nuovo attacco terroristico nella città di Aden, nello Yemen. Obiettivo dell’attentato suicida, in questo caso, un gruppo di giovani reclute dell’esercito regolare yemenita, che combatte da una parte i ribelli sciiti, dall’altra i gruppi jihadisti sunniti. Proprio il gruppo Stato Islamico ha rivendicato il gesto, lodando gli autori di quello che è stato definito “un martirio”.
Secondo quanto riportato da fonti locali, un’autobomba è stata fatta esplodere mentre le reclute stavano completando alcune pratiche burocratiche, prima di raggiungere un gruppo di cinquemila soldati che verrà inviato nel nord del paese. Il kamikaze alla guida del veicolo, hanno riferito alcuni testimoni oculari, ha aspettato l’ingresso di una camionetta per lanciarsi a tutta velocità contro i giovani militari.
#Yemen: MSF hospital in #Aden received 45 dead and at least 60 wounded from this morning’s explosion pic.twitter.com/U6xCo9cHuW
— MSF International (@MSF) 29 agosto 2016
La deflagrazione, ha precisato all’agenzia Afp un responsabile delle forze di sicurezza, “è stata così forte da provocare il crollo del tetto di un edificio” che, a sua volta, ha reso ancor più pesante il bilancio dell’attentato. Al contempo, quasi un centinaio di persone sono rimaste ferite: il solo ospedale di Medici senza frontiere presente nella città – capitale provvisoria dello Yemen – ha fatto sapere di aver accolto 45 cadaveri e 60 feriti.
Lo Yemen è dilaniato dal 2014 da un conflitto che oppone gruppi di ribelli sciiti provenienti dalle regioni settentrionali al governo di Abs Rabbo Mansour, che è stato cacciato dalla capitale Sana’a. I guerriglieri si sono alleati con i partigiani dell’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ormai destituito. Mentre l’esercito regolare si è asserragliato nel sud della nazione araba.
Nel marzo del 2015, l’Arabia Saudita ha organizzato una coalizione militare il cui obiettivo è di bloccare l’avanzata dei ribelli. Nel frattempo, i terroristi dell’Isis hanno moltiplicato gli attacchi sul territorio della nazione: l’ultimo in ordine di tempo è datato 20 luglio, ed è costato la vita a quattro poliziotti. Quello di Aden, tuttavia, rappresenta uno dei peggiori attentati degli ultimi mesi: l’obiettivo dei terroristi è di sfruttare il caos generale per impadronirsi di nuovi territori.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Besjana Guri e Olsi Nika hanno portato avanti la lotta contro nuove centrali idroelettriche sul fiume Vjosa, in Albania. L’hanno vinta e ora hanno ricevuto il Goldman Environmental Prize.
Il programma prevede il sostegno al alla popolazione di Gaza e Territori occupati attraverso l’Autorità nazionale palestinese e l’Unrwa.
Su Facebook sono circolati diversi post che incitavano alla violenza in Etiopia. Ora alcuni cittadini hanno denunciato la società Meta per la mancata moderazione.
Ursula von der Leyen annuncia un pacchetto di investimenti di 12 miliardi di euro per rafforzare la cooperazione. E intanto le cinque repubbliche ex-sovietiche si smarcano dalla Turchia sulla spinosa questione cipriota.
Una compagnia canadese ha ottenuto i permessi per estrarre uranio nei pressi di un piccolo villaggio dell’Alaska. La comunità indigena locale degli Iñupiat non ci sta.
La Lettonia è il primo paese europei ad abbandonare la Convenzione di Ottawa contro le mine antiuomo. Altri quattro stati vogliono fare altrettanto.
Il segretario Onu Guterres ha denunciato la disastrosa situazione umanitaria a Gaza e intimato a Israele di rispettare il diritto internazionale.
L’attacco israeliano è avvenuto il 23 marzo ma è venuto allo scoperto solo nei giorni scorsi. Secondo fonti locali è stata un’esecuzione.
Il violento terremoto che ha colpito il Myanmar, uccidendo migliaia di persone, indebolisce ancor di più una popolazione già stremata.