L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Un kamikaze a bordo di un’auto si è fatto esplodere nella capitale provvisoria dello Yemen, Aden, uccidendo decine di reclute dell’esercito regolare.
Almeno 71 persone sono rimaste uccise in un nuovo attacco terroristico nella città di Aden, nello Yemen. Obiettivo dell’attentato suicida, in questo caso, un gruppo di giovani reclute dell’esercito regolare yemenita, che combatte da una parte i ribelli sciiti, dall’altra i gruppi jihadisti sunniti. Proprio il gruppo Stato Islamico ha rivendicato il gesto, lodando gli autori di quello che è stato definito “un martirio”.
Secondo quanto riportato da fonti locali, un’autobomba è stata fatta esplodere mentre le reclute stavano completando alcune pratiche burocratiche, prima di raggiungere un gruppo di cinquemila soldati che verrà inviato nel nord del paese. Il kamikaze alla guida del veicolo, hanno riferito alcuni testimoni oculari, ha aspettato l’ingresso di una camionetta per lanciarsi a tutta velocità contro i giovani militari.
#Yemen: MSF hospital in #Aden received 45 dead and at least 60 wounded from this morning’s explosion pic.twitter.com/U6xCo9cHuW
— MSF International (@MSF) 29 agosto 2016
La deflagrazione, ha precisato all’agenzia Afp un responsabile delle forze di sicurezza, “è stata così forte da provocare il crollo del tetto di un edificio” che, a sua volta, ha reso ancor più pesante il bilancio dell’attentato. Al contempo, quasi un centinaio di persone sono rimaste ferite: il solo ospedale di Medici senza frontiere presente nella città – capitale provvisoria dello Yemen – ha fatto sapere di aver accolto 45 cadaveri e 60 feriti.
Lo Yemen è dilaniato dal 2014 da un conflitto che oppone gruppi di ribelli sciiti provenienti dalle regioni settentrionali al governo di Abs Rabbo Mansour, che è stato cacciato dalla capitale Sana’a. I guerriglieri si sono alleati con i partigiani dell’ex presidente Ali Abdallah Saleh, ormai destituito. Mentre l’esercito regolare si è asserragliato nel sud della nazione araba.
Nel marzo del 2015, l’Arabia Saudita ha organizzato una coalizione militare il cui obiettivo è di bloccare l’avanzata dei ribelli. Nel frattempo, i terroristi dell’Isis hanno moltiplicato gli attacchi sul territorio della nazione: l’ultimo in ordine di tempo è datato 20 luglio, ed è costato la vita a quattro poliziotti. Quello di Aden, tuttavia, rappresenta uno dei peggiori attentati degli ultimi mesi: l’obiettivo dei terroristi è di sfruttare il caos generale per impadronirsi di nuovi territori.
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