Barriere coralline, la Terra ha superato un punto di non ritorno

Uno studio conferma il superamento del primo dei “tipping point” della Terra: l’impoverimento generalizzato delle barriere coralline.

La Terra ha superato il suo primo “tipping point”, ovvero punto di non ritorno, per colpa delle attività umane. Un rapporto firmato da 160 scienziati provenienti da ventitré paesi, pubblicato lunedì 13 ottobre, ha spiegato che le barriere coralline sono giunte a un livello di “impoverimento generalizzato” e fronteggiano oggi “una crisi senza precedenti”. Il che rischia di comportare un effetto-domino con gravi ripercussioni anche per gli esseri umani.

Nella barriere coralline un episodio di sbiancamento senza precedenti

Quelli generati grazie alla presenza delle barriere coralline, infatti, sono ecosistemi fondamentali per la vita nei mari. Luoghi capaci di ospitare un’immensa diversità biologica, sia in termini di flora che di fauna, e che di conseguenza sono cruciali per l’intera catena alimentare.

Si tratta però di ambienti fragili: i coralli sono particolarmente sensibili alla crescita della temperatura marina, che assieme all’acidificazione degli oceani è alla base del fenomeno dello sbiancamento e della morte dei coralli stessi. Dal 2023 è in atto, in questo senso, il quarto episodio su larga scala, il più intenso mai registrato, che sta colpendo oltre l’80 per cento delle barriere di tutto il mondo.

Quali sono gli altri tipping points che siamo sul punto di superare

In termini concreti, i coralli sono posti sotto stress dalle condizioni in cambiamento dei loro habitat e per questo espellono i microrganismi che rappresentano il loro nutrimento e conferiscono loro i tipici colori vivi. “Stiamo perdendo degli ecosistemi essenziali”, ha confermato Tim Lenton, autore principale del rapporto e direttore del Global systems institute dell’università di Exeter, nel Regno Unito.

Una barriera corallina in Indonesia
Una barriera corallina in Indonesia © Reinhard Dirscherl/ullstein bild via Getty Images

Non si tratta dell’unico punto di non ritorno che la Terra è sul punto di superare. Nel 2022 un gruppo di ricercatori aveva identificato sedici tipping points: quelli ai quali siamo drammaticamente vicini sono la scomparsa della calotta glaciale in Groenlandia e nell’Antartide occidentale, l’improvvisa fusione del permafrost nelle regioni boreali e il blocco del sistema di correnti a rotazione oraria dell’Atlantico settentrionale (noto come circuito nord-atlantico). Oltre ovviamente all’estinzione dei coralli tropicali e subtropicali.

L’appello in vista della Cop30: “Occorre un’azione immediata e senza precedenti”

“Tutto ciò – ha aggiunto Lenton, impone un’azione immediata e senza precedenti da parte dei dirigenti della prossima Cop30 e da parte dei decisori politici del mondo intero”. Alla trentesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, in programma a novembre in Brasile, tuttavia, non ci si avvicina con grande ottimismo. Nonostante l’impegno della nazione guidata da Lula, gli Stati Uniti di Trump hanno già annunciato un ampio disimpegno, mentre in Europa si moltiplicano i passi indietro sulle normative ambientali.

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