
La batteria agli ioni di litio realizzata in Australia ha iniziato ad erogare energia. Con 100 MW è la più grande installazione al mondo.
Un progetto pilota avviato in Germania consente di riutilizzare le batterie esauste della city car elettrica smart fortwo per fornire energia rinnovabile alla rete domestica. Il ciclo vitale delle celle al litio si allunga di dieci anni.
Una delle argomentazioni più amate dai detrattori delle auto elettriche sta per cadere, finalmente, nel vuoto. La tesi secondo la quale le auto a batteria sarebbero comunque inquinanti a causa dei problemi connessi allo smaltimento delle celle, in un futuro prossimo non troverà spazio. In Germania, infatti, sta prendendo il via un progetto pilota per il riutilizzo degli accumulatori.
Lo stoccaggio e il riciclaggio delle celle originariamente adibite all’alimentazione dei veicoli elettrici non sarà più un problema. Parola del Gruppo Daimler, cui fanno capo i marchi Mercedes-Benz e smart, di The Mobility House, azienda tedesca specializzata in sistemi di carica e connettori elettronici, della holding dell’energia Getec e della specialista nel riciclo Remondis, impegnate congiuntamente nel riutilizzo degli accumulatori per una produzione di 13 MWh destinata all’alimentazione della rete elettrica. È infatti in fase di completamento il deposito di Lünen, in Vestfalia, dove verranno raggruppate oltre 1.000 batterie provenienti dalla city car smart fortwo electric drive di seconda generazione, destinate a stoccare l’energia prodotta mediante fonti rinnovabili, in primis eolica e fotovoltaica.
Il progetto potrebbe fare scuola e fornire una risposta all’annoso problema dello smaltimento delle celle giunte a fine esercizio, dimostrando come le batterie possano vivere una seconda giovinezza una volta smontate, contenendo ulteriormente il già ridotto impatto ambientale della mobilità alternativa. A tal proposito, Mercedes-Benz afferma che gli accumulatori garantiscono una vita utile di dieci anni, al termine della quale la loro efficienza supera comunque l’80 per cento. Una soglia ampiamente sfruttabile in un settore quale lo stoccaggio a utilizzo civile che necessita di picchi di potenza inferiori rispetto al settore automotive.
Il collegamento alla rete elettrica comune porterà in dote le condizioni ideali perché i power pack agli ioni di litio continuino a operare per un ulteriore decennio, fornendo energia alla rete nei periodi di sovraccarico o quando le sorgenti rinnovabili non sono attive; ad esempio di notte o in assenza di vento. Un vantaggio sia economico sia ambientale. I classici due piccioni con una fava.
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L’inglese Dyson, famosa per gli aspirapolvere, produrrà entro il 2020 un’inedita auto elettrica. Una vettura d’alto livello, forte di batterie all’avanguardia e sulla carta in grado di contrastare l’americana Tesla.
Due le società in azione nell’isola caraibica, colpita da due uragani e da allora senza elettricità. Rinnovabili e accumulo riportano l’energia a Porto Rico.
Entro pochi anni la Toyota immetterà sul mercato le prime batterie allo stato solido. I nuovi accumulatori promettono di portare in dote una superiore autonomia e tempi di ricarica molto contenuti.
Dopo Nissan, Bmw e smart, ora anche Renault riutilizza le batterie delle auto elettriche giunte a fine vita. L’obiettivo è immagazzinare a basso costo l’energia degli impianti fotovoltaici domestici, rilasciandola nei periodi di picco.
In funzione l’impianto solare con accumulo più grande realizzato da Tesla, nell’isola di Kauai, Hawaii. 13 MW di pannelli solari con 52 M Wh di batterie.
Tre sistemi di accumulo sono operativi in California. Insieme coprono il 15% di tutta la capacità installata lo scorso anno. Alimenteranno 15mila famiglie.
Con le nuove batterie Samsung, entro cinque anni sarà possibile ottenere 500 chilometri d’autonomia in solo venti minuti di ricarica. Oppure fare un “pieno” d’energia nel tempo di un caffè grazie alle super colonnine Tesla.
Sostituendo le comuni batterie agli ioni di litio con dei supercondensatori sarà possibile fare un “pieno” d’energia in meno di un minuto. Le auto elettriche, però, vedranno ridursi l’autonomia.