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Con le nuove batterie Samsung, entro cinque anni sarà possibile ottenere 500 chilometri d’autonomia in solo venti minuti di ricarica. Oppure fare un “pieno” d’energia nel tempo di un caffè grazie alle super colonnine Tesla.
La mobilità elettrica è una pentola in continua ebollizione e il carburante che ne alimenta la fiamma è la ricerca applicata alle batterie e alle tecnologie di ricarica. Uno sviluppo incessante che, dopo aver accantonato gli accumulatori al nichel-metallo idruro in favore delle più performanti celle agli ioni di litio, ora guarda ai supercondensatori e a soluzioni a elevata densità con prestazioni da record. Ad esempio 500 chilometri d’autonomia dopo solo venti minuti di ricarica.
Le batterie del futuro dovranno garantire un elevato apporto d’energia e, soprattutto, tempi di ricarica molto contenuti, così da essere competitive rispetto ai carburanti fossili anche sotto il profilo della praticità. Parola di Samsung che, in occasione del Salone dell’auto di Detroit, tuttora in corso, ha presentato degli inediti accumulatori potenzialmente in grado di rivoluzionare la mobilità a zero emissioni. Le celle ad alta densità sviluppate da Samsung SDI, società controllata dal colosso sudcoreano dedita alla produzione di sistemi di stoccaggio dell’energia per il settore automotive e l’elettronica di consumo, promettono un’autonomia massima di 600 chilometri, rigenerabile per l’80 per cento con solo venti minuti di connessione alla rete di ricarica.
La produzione in serie delle nuove batterie a ricarica rapida Samsung dovrebbe avere inizio entro il 2021 e affiancarsi alla commercializzazione delle celle cilindriche “2170” – il nome deriva dalle dimensioni dell’unità di base, vale a dire 21 mm di diametro per 70 mm di lunghezza – simili concettualmente agli accumulatori evoluti che Elon Musk ha iniziato a produrre presso la Gigafactory Tesla in Nevada. Il patron della casa americana, forte della partnership con Panasonic, sta progressivamente accantonando le tradizionali celle “1865”, più piccole e con una capacità ridotta, in favore delle “2170” che, forti di un volume superiore, vedono raddoppiare la potenza. Una strada seguita ora anche da Samsung, ideatrice di un modulo di dimensioni e peso particolarmente contenuti con una capacità di 6-8 kWh, tre volte più performante rispetto a quanto sino ad oggi ottenuto a parità di ingombri. In sintesi, a breve potremo contare su batterie più leggere ed efficienti, a tutto vantaggio dell’autonomia delle auto elettriche. Si vocifera, in proposito, di alcuni prototipi della berlina Tesla Model S già in grado di percorrere quasi mille chilometri a ogni ricarica.
Oltre a Samsung, è proprio Tesla a spingere a fondo l’acceleratore per una radicale evoluzione sia delle batterie sia dei sistemi di ricarica. La casa americana si appresta infatti a lanciare la terza generazione della tecnologia Supercharger, vale a dire le super colonnine dedicate ai modelli Model S e Model X, oltre che alla futura berlina “a prezzo popolare” Model 3. Le stazioni Supercharger nel mondo sono attualmente 769 (di cui 18 in Italia), per un totale di quasi 4.900 postazioni. I connettori, oggi con una portata massima di 120 kW, sono teoricamente in grado di raggiungere i 145 kW e possono ricaricare l’80 per cento di una batteria da 85 kWh in 40 minuti, mentre per la rigenerazione totale è necessaria un’ora e un quarto. Secondo le più recenti dichiarazioni di Musk, i tempi di attesa potrebbero presto ridursi in modo significativo. La versione evoluta delle super colonnine Tesla avrebbe infatti capacità superiori persino alla fatidica soglia dei 350 kW, definita dall’imprenditore americano “un giocattolo per bambini”, lasciando ipotizzare che le ricariche flash da pochi minuti – auspicate tanto dai costruttori quanto dagli automobilisti – possano a breve diventare realtà.
Musk non è il solo a promettere la ricarica ultra rapida. In lizza vi è anche la joint venture recentemente costituita da Audi, Bmw, Ford, Mercedes, Mini e Porsche per la realizzazione di 400 postazioni ultra veloci lungo le principali autostrade europee. Colonnine che dovrebbero contare su potenze nell’ordine dei 350 kW. Un valore tuttora teorico, oltre che non supportato dalle vetture elettriche in commercio, ma che nel futuro prossimo potrebbe portare al ripristino di un’autonomia di quasi 300 chilometri in meno di dieci minuti. Il futuro della mobilità a zero emissioni passa da qui.
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