Baku ha rifiutato di firmare il documento basato su articoli già concordati da ambo le parti. Secondo l’Azerbaigian, l’Armenia avrebbe rimosso diversi punti chiave.
Nigeria, Boko haram libera 82 liceali di Chibok
Un gruppo di ragazze, delle 270 rapite nel 2014, sono state liberate dal gruppo islamista Boko haram, in cambio della liberazione di alcuni jihadisti.
Il 6 maggio ha segnato la fine di un incubo per 82 delle liceali rapite nell’aprile del 2014 in Nigeria dal gruppo radicale islamista Boko haram. I guerriglieri jihadisti hanno infatti accettato di porre fine al rapimento delle ragazze, durato più di tre anni, in cambio della liberazione di alcuni membri dell’organizzazione.
A renderlo noto è stato il governo della nazione africana: “Siamo felici di poter annunciare che i negoziati per la liberazione di altre liceali di Chibok hanno portato i loro frutti”, ha dichiarato Garba Shehu, portavoce del presidente. L’esecutivo nigeriano ha colto l’occasione per ringraziare “le agenzia di sicurezza, l’esercito, la Croce Rossa e le ong locali e internazionali” per il supporto fornito.
Ancora 113 liceali nelle mani di Boko haram
“Sembrano stare bene, ma sono molto magre”, ha dichiarato una fonte locale all’agenzia Afp, senza poter fornire ulteriori informazioni circa lo stato di salute delle ragazze. Si sa che una di loro ha perso una gamba in seguito ad un bombardamento dell’esercito della Nigeria contro Boko haram, mentre ad un’altra è stata amputata una mano per via di un’infezione contratta nel corso della detenzione.
Nel mese di ottobre del 2016, altre 21 liceali erano state liberate, alcune delle quali con dei bambini nati nel corso del periodo passato nelle mani del gruppo islamista. Quest’ultimo detiene ancora 113 ragazze, secondo le informazioni fornite dalla stampa internazionale, sulle 270 rapite nel 2014.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La siccità ha messo in crisi il trasporto fluviale in Brasile e il presidente Lula ha deciso di completare una vecchia autostrada in disuso nella foresta amazzonica. Insorgono gli ambientalisti.
Il gruppo terrorista africano Boko Haram ha fatto esplodere 44 bambini-kamikaze solamente nel 2015. La denuncia dell’Unicef.
Il bilancio del raid israeliano nel campo profughi di Nuseirat è di almeno 18 morti. Dal 7 ottobre uccisi almeno 220 operatori dell’Unrwa.
La fuga in Spagna di Edmundo González Urrutia, rivale politico di Maduro alle ultime elezioni, ha esteso oltreconfine una crisi politica di lunga data, aggravatasi con le elezioni di metà luglio.
Nel primo, secondo molti decisivo, dibattito in vista delle presidenziali, Kamala Harris ha convinto. Secondo la testata americana Cnn il 63 per cento degli spettatori ha preferito la candidata democratica.
Le proteste antigovernative in Israele, l’attentato in Cisgiordania, i raid israeliani in Siria. Il Medio Oriente è una polveriera.
La sovrana Nga Wai succede al padre morto nei giorni scorsi. Il suo è un ruolo non ufficiale: il re della Nuova Zelanda resta il britannico Carlo III.
Due taglialegna sono stati uccisi in uno scontro con i Mashco Piro incontattati. Una tragedia evitabile se il Perù avesse protetto il popolo indigeno.