Brasile, chiesti 5 miliardi di dollari di risarcimento per il disastro minerario
Il governo brasiliano ha chiesto un risarcimento miliardario alla società mineraria Samarco per ripristino e il risanamento ambientale dell’area colpita.
Sono passati quasi quattro mesi dal disastro minerario che ha avvelenato il Brasile, dando luogo alla peggior catastrofe ambientale nella storia del paese, tra le più gravi mai avvenute al mondo. Lo scorso 5 novembre, nel sudest del Brasile, nella regione di Minas Gerais, sono crollate due dighe che arginavano tonnellate di fanghi tossici, provocando la morte di 19 persone e devastando l’ambiente, in particolare il Rio Doce, uno dei più grandi corsi d’acqua del Brasile, indispensabile per il sostentamento delle comunità locali e per le specie animali e vegetali che popolavano l’area.
Il 5 novembre scorso il villaggio di Bento Rodrigues a Mariana, cittadina nella regione di Minas Gerais, è stato investito da una muraglia di fango, melma, residui e rifiuti tossici, in seguito al cedimento di due dighe costruite per contenere le acque reflue
L’impresa responsabile, la società mineraria Samarco, di proprietà dei giganti del settore Vale e Bhp Billiton, ha finora pagato due multe: una di circa 60 milioni di dollari e l’altra di 250 milioni. Già all’indomani della tragedia gli esperti stimarono che i danni avrebbero avuto un costo ambientale e sociale di diversi miliardi di dollari.
L’effettivo impatto dell’incidente è ancora incalcolabile, il governo brasiliano ha però chiesto alla Samarco un nuovo risarcimento di 20 miliardi di reais (equivalente a 4,45 miliardi di euro), lo ha annunciato lo scorso mercoledì il procuratore generale Luís Inácio Adams.
Il risarcimento sarà impiegato per finanziare un programma decennale volto, per quanto possibile, al ripristino e al risanamento ambientale dell’area, ha spiegato Marilene Ramos, a capo dell’agenzia per la protezione dell’ambiente brasiliana, Ibama. Samarco aveva già presentato lo scorso 28 gennaio un piano per il recupero ambientale a lungo termine della zona colpita, l’Ibama aveva però bocciato la proposta considerandola inadeguata.
Il crollo delle dighe ha provocato lo sversamento di fanghi tossici nell’ambiente e nel Rio Doce, che li ha poi trasfortati fino all’oceano
Il risarcimento e la bonifica dell’area non esenteranno però la Samarco dalle proprie responsabilità penali. Il direttore della società mineraria e una decina di dirigenti sono attualmente accusati di disastro ambientale, potrebbero però dover anche rispondere dell’accusa di omicidio.
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