Si chiamava Brent Renaud ed è il primo giornalista straniero ucciso nel corso del conflitto in Ucraina. Fotoreporter e regista indipendente, nato a Little Rock, negli Stati Uniti, è stato colpito da una pallottola il 13 marzo nella città di Irpin, nell’oblast di Kiev. In quel momento si stava spostando su un’auto assieme ad un collega e ad un civile ucraino: questi ultimi sono rimasti feriti.
Response from a New York Times spokesperson in regard to the death of Brent Renaud in Ukraine. pic.twitter.com/K11eW685yr
Brent Renaud e il fratello Craig avevano documentato le guerre in Iraq e Afghanistan
Renaud aveva con sé un vecchio badge nel quale figurava come giornalista del New York Times. In realtà, tuttavia, la collaborazione era terminata nel 2015 e lo stesso giornale si è detto addolorato per la scomparsa, ma ha precisato che il reporter non era sul posto in qualità di suo inviato.
L’uomo aveva 50 anni. Sul proprio sito internet sono pubblicati i suoi lavori e quelli di suo fratello Craig. Entrambi spiegano di aver passato “l’ultimo decennio a raccontare storie umane dal mondo intero. I loro film e progetti televisivi hanno riguardato infatti le guerre in Iraq e Afghanistan, così come il terremoto ad Haiti e le violenze perpetrate dai cartelli della droga in Messico.
“Abbiamo superato un check-point e hanno cominciato a spararci”
Il collega ferito ha riferito con queste parole la dinamica della tragedia: “Eravamo partiti per filmare dei profughi che stavano lasciando la zona. Siamo saliti su un’auto perché ci è stato proposto di portarci dall’altro lato di un ponte. Abbiamo superato un checkpoint e si sono messi a spararci addosso. Il conducente ha fatto inversione ma hanno continuato”.
Secondo le autorità ucraine la responsabilità della morte di Renaud va attribuita all’esercito russo. Mentre Jake Sullivan, consigliere alla sicurezza del presidente americano Joe Biden, ha dichiarato all’emittente Cbs che sono in corso consulti con gli ucraini per determinare l’accaduto. Il segretario generale dell’associazione Reporter senza frontiere, Christophe Deloire, ha chiesto che venga fatta luce sulle circostanze che hanno provocato la morte di Renaud.
Nous demandons que toute la lumière soit faite sur les circonstances de la mort du documentariste Brent Renaud et des blessures infligées au journaliste qui était avec lui dans la banlieue de Kyiv. @RSF_interpic.twitter.com/P2cU6tLgfF
Il 1 marzo ucciso Ievgueni Sakun, cameraman di Kiev Live Tv
Si tratta del secondo giornalista a morire durante l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il 1 marzo è infatti stato ucciso Ievgueni Sakun, cameraman dell’emittente Kiev Live Tv e corrispondente dell’agenzia di stampa spagnola Efe. Ha perso la vita nel corso del bombardamento alla torre televisiva della capitale ucraina, che ha provocato la morte di cinque persone e il ferimento di altrettante.
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