![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Doppiette in spalla. Si ricomincia a sparare. Dimenticare un colpo in canna e scambiar per una lepre i cercatori di funghi “sono le due cause principali di incidenti”.
Detto, fatto. La stagione di caccia si apre in maniera tragica: due morti, in Sicilia e Toscana, e siamo solo all’inizio. Appena 48 ore prima il vice questore aggiunto forestale di Roma e responsabile del nucleo operativo antibracconaggio Isidoro Furlan aveva detto: “I cacciatori non possono fare un granché per salvare coloro che si avventurano fra i boschi. I cacciatori, infatti, spesso lottano contro il tempo e così il rischio di essere impallinati se si è nascosti fra gli arbusti può essere davvero alto.“
Non esiste cioè modo di praticare la caccia in condizioni di accettabile sicurezza per nessuno, cacciatori e non.
Nonostante ciò anche quest’anno molte regioni italiane hanno autorizzato la preapertura, cioè l’apertura della caccia anzitempo, rispetto al calendario previsto.
Esce nei prossimi giorni per la casa editrice Stampa Alternativa il libro Caccia all’uomo, scritto da Filippo Schillaci. “Filippo Schillaci è un cittadino stanco di sopportare gli abusi dei cacciatori – dalla quarta di copertina – e valuta il problema della caccia da un punto di vista insolito: l’attività venatoria è pericolosa, così tanto che uccide proporzionalmente più degli incidenti sul lavoro. A perdere la vita o a rimanere feriti per mano dei cacciatori non sono solo fringuelli e volpi, ma anche uomini, donne, bambini che hanno avuto, come unica colpa, quella di trovarsi sulla traiettoria di un cacciatore poco attento e del suo fucile. Un panorama impressionante di violenza documentato con fonti giornalistiche e statistiche. L’autore dimostra che i cacciatori sono una delle poche categorie, forse l’unica, che può permettersi di violare diritti fondamentali e garantiti, come quello all’integrità fisica e alla proprietà, in nome della legge. E fornisce indispensabili suggerimenti di autodifesa.”
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