
Mai un episodio di sbiancamento così esteso aveva riguardato la Grande barriera corallina australiana: “Colpa del clima”, spiegano gli scienziati.
I ricercatori la definiscono “pirateria del fiume”. Accade quando il corso di un fiume cambia e finisce per essere “inghiottito” nel letto di un altro corso d’acqua. Fenomeni che in natura accadono, sia chiaro. Ma che di solito hanno bisogno di intere ere geologiche. Ciò che invece hanno scoperto i ricercatori dell’università di Washington Tacoma
I ricercatori la definiscono “pirateria del fiume”. Accade quando il corso di un fiume cambia e finisce per essere “inghiottito” nel letto di un altro corso d’acqua. Fenomeni che in natura accadono, sia chiaro. Ma che di solito hanno bisogno di intere ere geologiche. Ciò che invece hanno scoperto i ricercatori dell’università di Washington Tacoma è che il brusco scioglimento del ghiacciaio Kaskawulsh, in Canada, che da secoli alimenta le acque del fiume Slims, ha causato il rapido prosciugamento dello stesso. Il vecchio letto è praticamente rimasto asciutto mentre l’acqua ha scelto un’altra via, quella del fiume Kaskawulsh, per gettarsi poi nel golfo di Alaska.
“I geologi avevano già visto la pirateria di un fiume, ma nessuno di loro l’aveva mai documentato nel corso della loro vita”, ha detto Dan Shugar, uno degli autori dello studio pubblicato su Nature Geoscience. “I ricercatori guardano ai record geologici, che di solito impiegano migliaia o milioni di anni, non al 21mo secolo, dove è accaduto sotto i nostri occhi”.
Comprensibile lo stupore degli scienziati che si sono trovati di fronte a due foto satellitari completamente diverse nel giro di un singolo anno. “Negli ultimi 300 anni, il fiume Slims scorreva verso il mare di Bering, e il più piccolo Kaskawulsh scorreva verso il golfo dell’Alaska. Quello che abbiamo trovato è che il lago glaciale che ha alimentava lo Slims aveva effettivamente cambiato il suo sbocco”, continua Shugar.
A risentirne sarà tutta l’area circostante. Ne sono certi i ricercatori che confermano non solo dei cambiamenti di flora e fauna all’interno del fiume, ma ipotizzano seri cambiamenti anche per le popolazioni locali, per il paesaggio circostante, nonché per l’apporto di acqua dolce nei bacini circostanti. “Finora, la maggior parte del lavoro scientifico sui ghiacciai e i cambiamenti climatici si è stata concentrata sull’innalzamento del livello dei mari”, ha conlcuso Shugar. “Il nostro studio dimostra che vi possono essere altri effetti imprevisti nel ritiro dei ghiacciai”.
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