Oltre 110 mila cittadini italiani chiedono lo stop alla macellazione dei cavalli, per farlo lo Stato deve riconoscerli solo come animali d’affezione, rompendo l’ambiguità che ora li vede sia come amici che come carne da macello.
In Italia i cavalli vivono in un paradosso: da un lato sono considerati animali da compagnia, dall’altro vengono allevati e uccisi per diventare cibo. Alla loro nascita, infatti, i cavalli vengono definiti dpa – destinati alla produzione alimentare – o non dpa – non destinati alla produzione alimentare.
Ma a causa delle lacune nella legislazione italiana moltissimi cavalli non destinati al consumo alimentare – provenienti ad esempio dal mondo dell’intrattenimento e dell’ippica – vengono comunque macellati e la loro carne viene venduta.
Questo non solo significa estreme sofferenze per gli animali, ma anche un rischio per i consumatori, poiché i cavalli non dpa possono essere sottoposti a trattamenti con farmaci e prodotti vietati sui cavalli destinati al consumo alimentare, prodotti che poi finiscono nella carne comprata dai consumatori.
La macellazione dei cavalli
Animal Equality ha condotto investigazioni in Spagna, Italia e di recente in Messico per documentare la macellazione dei cavalli. Che siano dpa o non dpa i cavalli vengono spesso uccisi crudelmente nei macelli, ancora coscienti. I cavalli vengono infatti spesso macellati in impianti progettati per i bovini e per questo subiscono gravi ferite e dolore inutile.
Per arrivare ai macelli, inoltre, i cavalli sono costretti a sopportare lunghi viaggi dall’Italia o da altri paesi europei, spesso dopo aver viaggiato su camion affollati dove trascorrono lunghe ore in piedi, subendo lesioni, sviluppando febbre da trasporto (una malattia respiratoria associata al trasporto su lunghe distanze), perdita di peso, affaticamento e disidratazione.
Per noi di Animal Equality è ora di uscire da questa ambiguità: vietare la macellazione dei cavalli è un passo che potrebbe risparmiare sofferenze a 25mila animali macellati ogni anno in Italia. Il consumo di carne di cavallo in Italia è basso rispetto a quello di altri animali e inoltre i cavalli sono già in parte riconosciuti come animali d’affezione.
Con la petizione che abbiamo rivolto al Governo e che è già stata firmata da oltre 110mila cittadini italiani, chiediamo proprio questo: che i cavalli siano riconosciuti una volta per tutte solo come animali d’affezione e che la loro macellazione venga quindi vietata definitivamente.
25 MILA cavalli vengono uccisi ogni anno nei macelli italiani.
Un precedente esiste già: nel 2020 la Grecia ha pionieristicamente deciso di vietare la macellazione dei cavalli, includendoli tra gli animali tutelati al pari di cani e gatti. È quindi vietato allevarli, utilizzarli ed esportarli per la produzione di pellicce, cuoio, carne o altri usi. L’Italia potrebbe essere il secondo Paese a fare questo passo di civiltà e andare incontro alla necessità sempre più condivisa dai cittadini di avere giustizia per gli animali.
Peter Singer è uno dei filosofi viventi più influenti al mondo. Il suo interesse per gli animali l’ha portato a fare riflessioni sul rapporto uomo-animale e a ricordarci quanto il loro dolore sia uguale al nostro.
Dopo l’approvazione della Food standards agency, i primi campioni sono già negli store britannici: entro 3 anni prevista la produzione su scala industriale.
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