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Tempa Rossa è un giacimento che si trova in Basilicata. Tutti i numeri dell’impianto e un riassunto delle puntate precedenti. A partire dal ruolo della ex ministra Guidi.
Tempa Rossa è un giacimento petrolifero situato nell’alta valle del Sauro, nel cuore della regione Basilicata. Il progetto si estende principalmente sul territorio del comune di Corleto Perticara, in provincia di Potenza, dove si trovano cinque pozzi e il futuro centro di trattamento — sempre se il progetto ripartirà dopo lo stop della magistratura. Nelle zone limitrofe sono previsti altri tre pozzi e un centro di stoccaggio di gpl (gas propano liquido).
Il giacimento è gestito per il 50 per cento dalla compagnia petrolifera francese Total. L’altra metà è ripartita tra la giapponese Mitsui e la compagnia anglo-olandese Shell. La capacità produttiva giornaliera prevista a regime è di circa 50mila barili di petrolio, 230mila metri cubi di gas naturale, 240 tonnellate di gpl e 80 tonnellate di zolfo.
Scoperto nel 1989, il giacimento di Tempa Rossa si trova nel cuore di una regione ad alto valore turistico per la bellezza dei suoi paesaggi; si estende su un territorio geologico segnato da una sismicità non trascurabile e una rete idrogeologica complessa (a scriverlo è la stessa Total, nel suo sito).
Proprio Tempa Rossa è oggetto di uno dei tre filoni dell’inchiesta della procura della Repubblica di Potenza diviso tra la presunta gestione illecita di rifiuti (scarti di lavorazione del petrolio) nell’impianto Eni di Viggiano (Potenza). L’altro filone riguarda il porto di Augusta, in Sicilia, dove si parla di scambio illecito di favori. La parte di inchiesta che riguarda Tempa Rossa ha per oggetto l’iter che ha portato all’autorizzazione dei lavori in questo impianto.
Gianluca Gemelli è il nome che ha portato Federica Guidi a dimettersi dall’incarico di ministra dello Sviluppo economico. L’imprenditore, infatti, figura sia nelle indagini sul porto di Augusta che in quelle su Tempa Rossa ed è il compagno di vita di Guidi.
Per l’accusa, Gemelli avrebbe commesso il reato di traffico di influenze illecite perché, sfruttando la relazione di convivenza che aveva con la ministra, avrebbe ottenuto promesse e i requisiti e le qualifiche necessarie per partecipare alle gare per i lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa.
Secondo le intercettazioni telefoniche, Gemelli sarebbe stato rassicurato dalla ex ministra in merito all’inserimento di un emendamento nella legge di Stabilità che ne avrebbe favorito gli interessi imprenditoriali. Si tratta dell’emendamento del dicembre 2014 consegnato dal ministero dello Sviluppo economico retto da Federica Guidi che rende “strategiche per l’interesse nazionale” tutte le opere connesse alle attività estrattive di gas e petrolio. Uno status che ne semplifica di molto l’iter per il via libera ai lavori e dà al governo la possibilità di esprimere l’ultima parola sulla costruzione di tali opere, eventualmente anche contro il parere degli enti locali.
Nell’intercettazione in oggetto Guidi citava anche l’accordo della collega Maria Elena Boschi, ministra per le Riforme costituzionali. I pubblici ministeri che seguono l’indagine della procura di Potenza il 4 aprile hanno ascoltato per due ore Boschi a Palazzo Chigi, la sede del governo italiano, in qualità di persona informata sui fatti. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha infine rivendicato l’inserimento dell’emendamento assumendosene la responsabilità politica e mettendosi a disposizione della magistratura. La procura lucana ha però negato di volerlo interrogare.
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