Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
Cina, affonda la petroliera iraniana con 136mila tonnellate di petrolio. Paura per un disastro ambientale
Colata a picco la petroliera che da giorni era in fiamme al largo di Shangai. Ora si teme per gli enormi danni sull’ambiente causati da eventuali perdite di petrolio.
È affondata la petroliera iraniana Sanchi che il 6 gennaio era entrata in collisione con un mercantile di Hong Kong nel mar Cinese orientale a 160 miglia (circa 250 chilometri) dall’estuario del fiume Yangtze. Ormai abbandonata qualsiasi speranza di recuperare i 29 membri dell’equipaggio che risultano dispersi dal giorno dell’incidente. Due dei 31 membri dell’equipaggio erano stati ritrovati senza vita sabato scorso nei pressi della petroliera. L’annuncio è stato dato dall’emittente televisiva britannica Bbc, che cita fonti iraniane.
“I membri dell’equipaggio della nave sono stati uccisi durante la prima ora successiva all’incidente a causa della potenza dell’esplosione e dei fumi di gas”, ha detto il portavoce della squadra di soccorso istituita dall’Iran, Mohammad Rastad, alla televisione di Stato.
https://www.youtube.com/watch?v=cHa5GYiS2tI
L’affondamento della petroliera è un disastro ambientale
Ora la paura è per un enorme danno ambientale. La petroliera trasportava 136mila tonnellate di petrolio ultra light, potenzialmente più pericoloso del greggio in caso di sversamenti in mare. Questo tipo di petrolio, infatti, evapora più facilmente e con altrettanta facilità si miscela con l’acqua. Inoltre può essere incolore e inodore e rendere così le operazioni di raccolta e pulizia molto più difficili. La petroliera Sanchi era di proprietà della National Iranian Tanker Company (Nitc) e batteva bandiera panamense.
Leggi anche: Deepwater Horizon, nel Golfo del Messico. Ma anche Prestige, Jessica, Exxon Valdez. E Lambro. Ecco il (triste) elenco degli incidenti petroliferi in mare.
powered by Behind Energy
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Entro tre anni, entrerà in funzione uno dei giacimenti di gas più imponenti d’Italia. Per Eni, il gas è ancora indispensabile per la transizione energetica. Per la scienza, la transizione deve essere rapida.
Dopo l’inabissamento della petroliera iraniana carica di 136mila tonnellate di greggio, ora si teme che si trasformi in uno dei più grandi disastri ambientali marini nella storia della Cina e del mondo.
La più grande compagnia energetica del Paese il 31 agosto ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone: uno step importante per il futuro danese.
L’enorme centrale solare si chiamerà Sun Cable e prevede anche un cavo sottomarino da 4.300 chilometri per fornire energia a Singapore.
Se continuerà a investire nel solare e nell’eolico, l’Unione europea riuscirà a svincolarsi dalla dipendenza dalle fonti fossili. Lo dimostrano i dati del think tank Ember.
Perché gli Stati Uniti sono il più grande produttore di petrolio al mondo, nonostante la transizione
In un momento in cui la transizione energetica sta accelerando e le energie rinnovabili sono in crescita, la produzione di petrolio negli Stati Uniti non si ferma.
Tra gennaio e giugno in Italia la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha segnato un +27,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2023.
Il governo britannico ora punta alla costruzione di tre parchi solari per alimentare 92mila abitazione e a una rivoluzione di pannelli sui tetti.