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Entro il 2018 il governo stabilirà tempi e modalità, ma per gli animalisti è un passo indietro: manca una data di applicazione precisa del divieto.
In futuro i circhi italiani non potranno più utilizzare animali nelle esibizioni. Quanto questo futuro sarà più o meno prossimo, al momento non è comunque dato saperlo: nel nuovo codice dello spettacolo approvato definitivamente dalla Camera infatti è stato inserito un emendamento che prevede, “per le attività circensi e dello spettacolo viaggiante”, il “graduale superamento dell’utilizzo degli animali”. Il prossimo passo adesso sarà l’intervento del governo, che entro il 2018 dovrà specificare con un provvedimento apposito tempi e modalità di questo “superamento”.
#Circo, #Pd si arrende a lobby circensi: da legge in discussione, “graduale eliminazione di animali da circhi”diventa “graduale superamento” pic.twitter.com/cf1NsXuHVa
— Enpa Onlus (@enpaonlus) 20 settembre 2017
Eppure la norma, al momento, fa sorridere più i proprietari dei circhi che gli animalisti: una prima bozza dell’emendamento poi approvato prevedeva infatti un limite temporale ben preciso, di 3 anni al massimo, entro il quale l’abolizione dell’utilizzo di animali negli spettacoli doveva essere attuata. Secondo l’Ente nazionale protezione animali infatti “avevamo l’occasione di fare una piccola rivoluzione, una grande scelta di civiltà, mettendo al bando lo sfruttamento di animali nei circhi. Ma parlare di ‘graduale superamento’ non vuol dire nulla. Eppure la stragrande maggioranza degli italiani, il 71 per cento secondo Eurispes, non vuole più animali nei circhi“. Il tutto mentre il presidente dell’Ente nazionale circhi, Antonio Buccioni, quasi festeggia: “Il Senato ha sepolto il principio della eliminazione degli animali dai circhi per ripiegare sul graduale superamento, circostanza che si presta ad una rivisitazione nell’ambito di un dibattito, che si auspica approfondito, di natura socio-culturale”.
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