Il provvedimento di Amsterdam si aggiunge a quelli già adottati in altre città europee per porre un limite al numero di turisti in aumento.
Bordeaux, alla scoperta del mondo del vino alla Cité du vin
A Bordeaux la Cité du vin è il moderno museo multimediale che racconta la storia del vino dalle origini a oggi. Un viaggio sensoriale tra i vigneti di tutto il mondo.
Tra i più bei musei dedicati al mondo del vino, la Cité du vin, è un luogo da visitare assolutamente se si passa per Bordeaux, adatto non solo a chi è appassionato di enologia ma a chiunque abbia della cultura enogastronomica un’idea moderna e coinvolgente. Il racconto immersivo e stupefacente dell’arte di fare vino: dall’antichità a oggi. In una struttura stupenda.
La storia del vino non è mai stata così moderna
Ciò che da subito stupisce della Cité du vin è certamente la sua forma; i profani diranno che sembra un decanter, mentre la struttura del museo è stata così pensata perché ricordi 3 cose: il movimento del vino che ruota nel bicchiere (gesto tipico prima di degustare), la forma del percorso della fiume Garonna (sulle rive della quale si erge il museo) e i nodi della vigna. Un edificio che si installa perfettamente nell’ambiente circostante e che pur essendo così spiccatamente moderno, è all’interno caldo e accogliente.
Al costo di 20 € si può visitare tutto il “percorso permanente” e degustare un vino al belvedere dell’ultimo piano godendosi il panorama di Bordeaux dall’alto. Per girare l’intero museo sono necessarie 2 o 3 ore: tutta la fruizione è multimediale e avviene attraverso un aggeggio – simile a uno smartphone – che viene consegnato all’inizio della visita e permette di “accedere” a tutti gli spazi tematici, più di 20. Risulta semplice come sistema, dopo le prime titubanze, ma occorre dire che è l’unico modo per “vivere” la Cité du vin: scordate quindi il vecchio modello di museo che avete in mente, questo presuppone voglia di novità, modernità e partecipazione.
C’è grande attenzione per tutti i possibili visitatori: le varie aree hanno spesso dei contenuti espressamente dedicati ai bambini e moltissime delle postazioni sono a misura di portatori di handicap. Bravi.
Il viaggio proposto va dalla storia antichissima del vino – fantastiche le sezioni che raccontano la tradizione enologica dell’antica Grecia o Roma grazie a delle “maquette” teatrali – fino al buffet dei 5 sensi dove è possibile mettere alla prova la propria capacità di riconoscere i vari sentori grazie ai propri sensi. Ogni sezione è speciale, unica e coinvolgente e se ne può godere con una fruizione rapida e istintiva o più metodica e attenta per approfondire al meglio tutti i temi trattati. Chiunque qui – l’addetto ai lavori, l’appassionato di vino, o il semplice bevitore della domenica a pranzo – può trovare una propria dimensione e quindi il modo adatto a sé per visitare il museo.
Chi ama i piaceri della vita, bere e mangiare bene, trova sia il famoso ristorante al 7° piano – davvero fantastico concedersi una pausa qui – o il più accessibile spazio al piano terra dove bisogna andare anche solo per vedere la favolosa enoteca e la sua offerta di vini.
Un atelier per degustare i vini del mondo
Ciò che occorre assolutamente fare per rendere l’esperienza alla Cité du vin completa e unica è un atelier: si tratta di brevi corsi e workshop dove vengono fatti degustare da 2 o più vini seguiti passo passo da un esperto che ci indicherà la strada sensoriale per riconoscerne le caratteristiche. Prendre un verre aux marchés du monde è il titolo di uno di questi atelier durante il quale si bevono 4 vini immersi in un’atmosfera unica: nel laboratorio dalle pareti curve in cui si tiene vengono proiettate immagini provenienti da tutto il mondo mentre sono diffusi sentori, profumi e suoni capaci di condurci nella storia del vino che stiamo sorseggiando. Un’esperienza che non fa conoscere solo le etichette degustate, ma permette di creare una sensibilità e una base per entrare nel mondo del vino. Queste proposte vanno dai 15 ai 25 €, non è poco ma ne vale sicuramente la pena.
Cité du vin, un museo ecosostenibile
Un museo che racconti un prodotto della terra – la storia del vino nei secoli – deve tener conto anche del proprio impatto ambientale nel territorio in cui si installa. Per questo, l’edificio si inserisce perfettamente nella dinamica dell’eco-distretto del bacino in cui si trova. Fin dall’inizio, lo studio di architettura che ha ideato il progetto, XTU architechts, ha pensato di produrre il più basso impatto ambientale possibile: così ben il 70% delle necessità energetiche di La Cité du Vin è coperto da energie verdi e locali. Il suo design, definito compatto, bioclimatico e ad alte prestazioni, consente una ventilazione ottimale dell’edificio. Le bocche d’aria sistemate a un livello basso permettono di sfruttare i venti, mentre dai cortili e da altri punti viene espulso il calore, generando un continuo flusso d’aria che consente in estate – da solo – di ottenere 5 gradi in meno e quindi una sensazione di freschezza limitando l’uso dell’aria condizionata e il conseguente dispendio energetico. Il tetto poi è protetto dal sole grazie a una particolare copertura, chiamata “ombrière ventilée” che consente in parte il controllo della temperatura e favorisce l’utilizzo dell’energia geotermica.
Bordeaux, elegante scrigno di cultura
La Cité du vin è solo uno dei tanti musei che è possibile visitare a Bordeaux, città che si presenta ai sempre più numerosi turisti elegante, ordinata e moderna. Un mix ben riuscito di raffinatezza, retaggio del glorioso passato, e servizi efficienti e moderni, utili a chi viaggia. Se si soggiorna in città almeno 3 giorni si riescono a vedere molte delle “attrazioni” della città: farlo spostandosi in parte con i mezzi pubblici, è la cosa migliore, soprattutto con i 3 tram – A, B e C – molto simili a una metropolitana di superficie con passaggi frequenti. Per questo è disponibile un City Pass da 24, 48 e 72 ore che oltre ai mezzi pubblici garantisce entrate gratuite ai musei, visite guidate e molto altro: la soluzione ideale per vivere a pieno la città. Tra i musei è a nostro parere imperdibile il Musee d’Aquitanie dove sono conservati più di 70.000 reperti che ripercorrono la storia di Bordeaux e dell’Aquitania: dai reperti preistorici alle antiche statue di epoca romana, in ogni sala si rimane meravigliati. Molto suggestivo anche il CAPC, il Museo d’arte contemporanea: si trova all’interno di un vecchio magazzino di materie prime e l’illuminazione poco accentuata e la struttura imponente dall’architettura simile a quella di una vecchia abbazia, rende l’atmosfera unica. Se anche non si è interessati all’arte contemporanea, vale una visita.
Un altro breve tour che vi suggeriamo è quello che tocca 3 chiese meravigliose: la basilica di Saint Michel si trova in una piazza graziosissima dove la mattina si svolge un particolare mercatino delle pulci; la basilica di Saint Seurin che sotto la sua cripta custodisce una necropoli cristiana e la basilica di Sainte Crox meno nota ma davvero suggestiva.
In generale Bordeaux è una città che si fa scoprire piacevolmente: le bellezze che la contraddistinguono sembrano venire incontro ai visitatori, sorprendendoli ogni volta. Le sue stupende piccole piazze, sono un continuo invito a curiosare tra le botteghe di artigiani, i caffè e le boulangerie da cui escono profumi deliziosi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lo scorso anno quasi 14 milioni di persone hanno visitato l’arcipelago delle Canarie. Troppi per i 2 milioni di abitanti.
Studiati per indurre quiete di spirito e rilassare la mente, in Giappone i giardini ci insegnano a prenderci cura dei dettagli della natura.
Troppi turisti impedivano agli abitanti del barrio del Park Güell di prendere il bus 116. Così il Comune l’ha fatto sparire da Google maps.
Sono 42 le escursioni guidate in programma per il 13 e 14 aprile in tutte le regioni del paese. Un’occasione unica per scoprire il territorio.
Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Cinque borghi strappati, con fatica, al mare. L’estrema Liguria orientale un luogo unico.
Vince il titolo di Borgo dei borghi Peccioli, in provincia di Pisa, un museo a cielo aperto di arte contemporanea dal nucleo medievale.
Il turismo escursionistico è una delle forme di viaggio più sostenibili da praticare. E fra i cammini più affascinanti c’è quello che conduce al sito incaico del Machu Picchu, nelle Ande peruviane.
Barcellona, colpita dalla crisi idrica, userà i proventi del turismo di massa per efficientare 170 scuole. Un esempio per molte città, tra cui Venezia.