La startup italiana Cloov offre ai brand di moda soluzioni digitali per il noleggio, la rivendita e la riparazione dei capi.
- Oggi il riuso di abiti non è solo un trend, ma un nuovo modo di vivere la moda con stile e consapevolezza.
- La startup italiana Cloov rende più semplici il noleggio, la rivendita e la riparazione dei capi.
- Cloov offre una piattaforma che i brand della moda possono adottare senza grossi investimenti IT.
Aprire l’armadio e sentirsi sommersi da vestiti che non mettiamo più è un’esperienza comune. Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato: le persone iniziano a guardare con più interesse al noleggio, alla rivendita e alla riparazione dei capi. Non si tratta solo di una scelta sostenibile, ma di un nuovo modo di vivere la moda, più fluido e meno vincolato all’idea dell’acquisto compulsivo. È proprio su questo che punta Cloov, una startup italiana che fa parte dell’ecosistema LifeGate Way.
Resale, rental e repair: le tre R della moda circolare
Nella moda si parla di tre R: resale, rental e repair, approcci che stanno rivoluzionando il modo di consumare abbigliamento, crescendo sei volte più veloce del mercato tradizionale. Resale (rivendita) significa dare una seconda vita ai capi usati, rental (noleggio) usare gli abiti soltanto per il periodo necessario senza necessariamente comprarli, repair (riparazione) allungare la vita utile dei capi attraverso interventi mirati. L’Unione europea, non a caso, ha introdotto normative sempre più stringenti per vietare la distruzione dei prodotti invenduti e incentivare il diritto alla riparazione.
Se adottate su larga scala, sono strategie che consentono quanto meno di alleggerire il gigantesco impatto ambientale del settore moda. Il comparto è considerato responsabile responsabile di una quota che va dal 2 all’8 per cento delle emissioni globali di gas a effetto serra. Oltre che del consumo di 79mila miliardi di litri d’acqua all’anno, dell’inquinamento da sostanze chimiche, del danneggiamento della biodiversità (la produzione di viscosa, per esempio, comporta l’abbattimento di milioni di alberi). Per non parlare delle condizioni di lavoro nelle fabbriche del Sud del mondo.
Il servizio di noleggio, rivendita e riparazione offerto da Cloov
I marchi si trovano di fronte a un bivio: rimanere ancorati a un modello obsoleto o adattarsi a questa trasformazione. Cloov nasce per aiutarli a fare questo passaggio senza frizioni, offrendo una soluzione digitale che integra tutto ciò che serve per entrare nell’era del re-commerce. La piattaforma permette ai brand di moda di lanciare in tempi rapidissimi un servizio di noleggio, rivendita e riparazione. Non è necessario sviluppare un’infrastruttura complessa né avere competenze digitali avanzate. Cloov offre un sistema già pronto all’uso, con gestione degli ordini, pagamenti integrati, analisi dei dati e connessioni con reti logistiche specializzate nel recupero e nella riparazione dei prodotti. Un approccio simile a quello di Shopify, ma applicato al mondo della moda circolare. Il gruppo Calzedonia ha già testato con successo questa tecnologia con il brand Atelier Emé, riuscendo a lanciare il servizio in appena due mesi senza la necessità di coinvolgere risorse IT interne del gruppo. Oggi Atelier Emé offre più di mille articoli in collezione disponibili tra noleggio e vendita second-hand.
L’evoluzione della moda per Cloov
L’aspetto più interessante di Cloov è la sua capacità di trasformare la moda circolare in un’esperienza desiderabile, sia per i consumatori sia per i marchi. Il noleggio di un abito diventa innovativo, la rivendita un modo intelligente per rinnovare il proprio guardaroba senza sprechi, la riparazione un gesto naturale per allungare la vita dei capi. Il cliente finale vive tutto questo in modo intuitivo e senza complicazioni, mentre le aziende possono offrire un servizio sostenibile senza stravolgere il proprio modello di business.
La crescita della startup è rapida. Partita con un solo partner, oggi è in trattativa con diversi gruppi e brand internazionali e sta ampliando la sua presenza in nuovi mercati europei. “In Cloov crediamo in una moda che non spreca, ma valorizza: ogni passo verso un futuro più sostenibile è una vittoria per tutti”, ha scritto la fondatrice Olimpia Santella. Dietro a questo percorso ci sono imprenditori e advisor con esperienza in aziende come Gucci, Mediobanca e Otrium BV, un segnale chiaro del fatto che il settore sta attirando investimenti e attenzione. La moda sta cambiando e la direzione è ormai chiara.
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