
Nel mar Mediterraneo si registra un aumento eccezionale di coralli. Ma crescono anche le specie aliene e diminuisce la posidonia. I dati dell’ultimo monitoraggio di Ispra.
La Colombia ha annunciato che la superficie dell’area protetta, situata nel cuore dell’Amazzonia colombiana, sarà ampliata di 1,5 milioni di ettari per contrastare la deforestazione.
Il parco nazionale Chiribiquete, situato nel cuore dell’Amazzonia colombiana, è un’enorme area protetta, con i suoi tre milioni di ettari di superficie è la più grande riserva naturale del Paese. L’area protetta, ancora largamente inesplorata perché controllata fino a poco tempo fa dai guerriglieri delle Farc, è caratterizzata da una fitta foresta equatoriale, montagne che superano i mille metri di altitudine, alcune delle pitture rupestri più antiche del continente e una biodiversità incredibilmente ricca. Il presidente della Colombia Juan Manuel Santos ha annunciato, in una recente conferenza stampa, che sono terminati gli studi per il piano di espansione del parco, la cui superficie sarà ampliata di circa 1,5 milioni di ettari.
L’ampliamento renderà il parco nazionale Chiribiquete una delle aree protette più importanti e vaste al mondo, con un’area totale di quasi 4,5 milioni di ettari. La decisione diventa ancor più importante alla luce della distruzione che sta subendo la foresta pluviale amazzonica. Sorvolando questa foresta, dove un tempo le canopie degli alberi formavano un unico impenetrabile tetto, si notano ora enormi macchie senza alberi, aree che un tempo ospitavano numerose specie animali e vegetali trasformate in sterili pascoli.
Appena al di fuori dei confini del parco l’accaparramento delle terre rappresenta un grave problema, come sottolineato da Rodrigo Botero, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile dell’Amazzonia, che ha fornito consulenza tecnica per il piano di espansione del parco Chiribiquete. “È un fenomeno incontrollato e quasi puramente speculativo, poiché la terra disboscata spesso non viene neppure coltivata ma si aspetta che ne aumenti il valore – ha spiegato Botero. – Anche la costruzione di strade, l’allevamento di bestiame, la coltivazione di coca, cacao e palme da olio stanno causando un grande impatto in quella zona”.
L’espansione del parco Chiribiquete rappresenta dunque un importante passo avanti nella protezione del patrimonio ecologico della Colombia. L’ampliamento consentirà di collegare, tramite un corridoio ecologico protetto, l’area protetta ai parchi nazionali Sierra de La Macarena e Sumapaz. “Integreremo l’Amazzonia con le Ande – ha affermato Botero – è come avere un corridoio tra il sud di Bogotà e il cuore della foresta amazzonica”.
In occasione dell’annuncio dell’ampliamento dell’area protetta, è stato anche comunicato che saranno investiti cinquecento milioni di dollari, ottenuti sistema di compensazione ambientale pagato dalle aziende, per la conservazione e il restauro degli ecosistemi colombiani e per promuovere attività di utilizzo del suolo sostenibili al fine di ridurre la deforestazione e conservare la biodiversità.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel mar Mediterraneo si registra un aumento eccezionale di coralli. Ma crescono anche le specie aliene e diminuisce la posidonia. I dati dell’ultimo monitoraggio di Ispra.
Le specie aliene invasive hanno un enorme impatto ecologico, sanitario, economico. Ma esistono delle strategie per tenerle sotto controllo.
Lo ha fatto sapere la Provincia di Trento che ha agggiuno che “da un primo esame esterno della carcassa dell’orsa F36 non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”.
Francesco Barberini è un giovane ornitologo italiano. Ci porta alla scoperta delle foreste di Otonga in Ecuador, un’area che rappresenta un vero patrimonio floro-faunistico per la Terra.
Un’invasione che sta mettendo a rischio l’ecosistema lagunare e le attività ittiche. Tra scarsi monitoraggi e l’invito al consumo umano, si sta perdendo di vista il vero problema: la perdita di biodiversità.
La presenza del lupo in Italia e in Europa è un argomento molto controverso. Un predatore che suscita timore ma che ricopre un ruolo fondamentale per la biodiversità.
Ora i giudici contrari al marco temporal, ovvero il processo di demarcazione per togliere le terre agli indigeni in Brasile, sono 4. Quelli a favore 2. Il 20 settembre si torna al voto.
In preda allo sconforto verrebbe da pensare che la convivenza tra uomini e grandi predatori sia definitivamente fallita. Tuttavia non ci si può né ci si deve arrendere.
Secondo un recente studio, il numero di leontocebi in Brasile ha raggiunto 4.800 individui, dopo aver combattuto con l’estinzione e la febbre gialla.