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Al regime di Pyongyang non è andato giù un articolo di un reporter della Bbc, che è stato arrestato, interrogato per otto ore ed espulso.
Un giornalista della Bbc inviato in Corea del Nord in occasione del settimo congresso del Partito dei Lavoratori, Rupert Wingfield-Hayes, è stato arrestato, interrogato e poi espulso. Il giornalista stava per salire su un aereo a Pyongyang, la capitale della nazione asiatica, assieme a due altri dipendenti dell’emittente britannica, quando è stato bloccato dagli agenti della sicurezza. Condotto in un hotel, è stato sottoposto ad un interrogatorio-fiume (durato ben otto ore) e quindi è stato liberato nella mattinata di sabato, dopo aver firmato una dichiarazione.
Ad annunciarlo è stata la stessa emittente britannica, specificando che i fatti risalgono a venerdì scorso, ma che la notizia è stata riferita solamente oggi per salvaguardare la sicurezza del reporter. È stata infatti la Commissione nazionale per la Pace della Corea del Nord a rendere nota la vicenda, questa mattina. Un’agenzia di stampa cinese ha spiegato che l’organismo governativo, nel corso di una conferenza stampa, ha giustificato l’arresto del giornalista in quanto colpevole di aver “attaccato il sistema istituzionale del paese” e per “non essere stato obiettivo” nei suoi articoli.
Nel mirino, in particolare, è finito un pezzo nel quale Wingfield-Hayes aveva sollevato dubbi circa l’autenticità di un ospedale che aveva visitato. Le autorità coreane hanno fatto sapere al reporter che il suo comportamento era stato giudicato particolarmente grave.
Il lavoro dei mezzi d’informazione, d’altra parte, appare decisamente difficile. Secondo quanto riferito dall’agenzia Afp, i giornalisti stranieri invitati a seguire l’evento – circa 130 – “sono sottoposti a rigide limitazioni di movimento”. Soprattutto, non hanno modo di accedere alla sala nella quale si tiene il Congresso (il primo dopo 36 anni di storia del partito) che si svolge dunque a porte chiuse: “I media possono seguire i lavori solamente attraverso la tv. Venerdì, sono stati autorizzati a fotografare solamente l’edificio, dall’esterno”.
Il leader coreano Kim Jong-un, come riportato dall’Ansa, ha aperto l’assise con un discorso di quindici minuti, nel quale ha ribadito che le armi nucleari rappresentano “la prova della forza della Corea del Nord”. Sottolineando che il programma di sviluppo delle testate andrà avanti finché gli Usa manterranno una politica ostile nei confronti di Pyongyang.
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