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Le previsioni contenute nell’ultimo report dell’Istituto di ricerca internazionale Navigant Research parlano chiaro sul destino delle nostre città. Al centro della discussione il tema delle smart city e dell’approvvigionamento energetico.
Tutte le città del mondo hanno bisogno di energia per svilupparsi, crescere e innovarsi. La sfida del nostro secolo è garantire loro una fornitura energetica sostenibile e affidabile. Ridurre le emissioni di gas serra, contenere gli effetti del cambiamento climatico e i costi (ambientali, sociali, economici) della produzione di energia sono gli obiettivi principali contenuti nel concetto stesso di smart city.
Nel report Smart Cities and the Energy Cloud – Reshaping the Energy Landscape diffuso dal gruppo Navigant Research, con sede in Colorado, negli Stati Uniti, il tema chiave è quello della città e dell’energia. La smart city, la città intelligente, nasce in risposta agli effetti sproporzionati del processo globale di urbanizzazione. La questione economica, ambientale, sociale è al centro dello sviluppo della città del futuro, per la quale l’innovazione tecnologica e infrastrutturale è solo il punto di partenza. L’obiettivo è garantire l’efficienza energetica delle città, attuando nuove strategie politiche in materia di sostenibilità, sviluppo economico e di benessere sociale.
Le città sono responsabili del 70 per cento del consumo di energia in tutto il mondo e del 70 per cento delle emissioni di gas serra, per questo è essenziale il passaggio dall’uso dei combustibili fossili alla smart grid, la rete intelligente per le utenze domestiche, per i veicoli elettrici e per i sistemi integrati di nuova generazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo modo l’ambiente e la qualità della vita posso trarre benefici da un atteggiamento responsabile dei cittadini e delle amministrazioni impegnate nello sviluppo di servizi pubblici accessibili e a basso costo, necessarie soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
La rivoluzione energetica è quindi nella città resiliente, quella in grado di reagire e riadattarsi dopo un evento catastrofico. Negli ultimi anni, i danni inferti dal cambiamento climatico evidenziano la vulnerabilità delle strutture urbane, in relazione al fatto che 360 milioni di individui abitano le zone costiere di città frequentemente colpite da tsunami o uragani. Per questo, città come Mumbai, Shangai, Miami, Calcutta, New York, Dhaka, Bangkok, Tokyo necessitano di una nuova gestione dell’energia nell’ambito della pianificazione resiliente e della conversione a smart grid. Un esempio di successo è il progetto Yokohama Smart City che ha coinvolto il Giappone dopo il terremoto e lo tsunami del 2011.
Nel report pubblicato da Navigant Research, nel contesto della smart grid, l’energy cloud è la nube di energia che rappresenta tutte le modifiche tecniche, commerciali, ambientali e normative necessarie per il passaggio da un modello convenzionale di fornitura di energia a una rete distribuzione di energia pulita in cui tutti gli utenti dipendono da un sistema di flussi digitalizzato. Un sistema che raccoglie tutte le innovazione del mercato tecnologico, molto più complesso di quello tradizionale ma anche molto più efficiente per il controllo dell’energia fornita e consumata.
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