Verso un piano industriale europeo per la neutralità climatica: è il Green deal industrial plan. L’annuncio di Ursula von der Leyen a Davos.
L’esempio di RS Italia mostra come innovazione e cooperazione tra player industriali possano accelerare la transizione ecologica.
Si stima che, tra il 2025 e il 2033, il mercato globale dei servizi di manutenzione, riparazione e operazioni (Mro) crescerà a un ritmo del 4,35 per cento annuo. In un contesto simile, i distributori Mro assumeranno un ruolo sempre più centrale nell’ottimizzazione delle catene di approvvigionamento a livello internazionale, trasformandosi da semplici fornitori di prodotti a partner strategici delle aziende. È quanto emerso il 3 dicembre 2025 a Milano, in occasione della presentazione del rapporto di sostenibilità 2024/2025 di RS Italia, moderata dal direttore responsabile di LifeGate Roberto Sposini. Leader nella distribuzione di soluzioni industriali e componenti elettronici, RS opera in 36 paesi, fra cui l’Italia, dove opera dal 1992 con oltre duecento dipendenti e 47mila clienti attivi.
“Il mercato Mro è un mondo particolarmente complesso, in cui le aziende devono accedere a una varietà molto vasta di prodotti, appartenenti a tante categorie diverse. Quindi, il ruolo di un distributore Mro come RS dev’essere quello di diventare un punto di riferimento per i propri clienti, in modo da razionalizzare e ridurre gli spostamenti dei prodotti e ottimizzare la supply chain, anche grazie all’intelligenza artificiale”, ha dichiarato Massimiliano Rottoli, managing director di RS Italia.
È proprio per efficientare ulteriormente i processi che la società, che attualmente gestisce uno stock di 75mila prodotti presso il proprio centro di distribuzione a Vimodrone, sta costruendo un nuovo magazzino a Pozzuolo Martesana, anch’esso in provincia di Milano. “Sarà una realtà molto più innovativa e automatizzata, che si svilupperà in verticale, arrivando fino a dodici metri d’altezza, e che ci consentirà di avvicinarci ai nostri clienti, servendoli più rapidamente e riducendo l’impatto ambientale degli spostamenti. Oltre a vantare la certificazione Leed Gold, sarà dotata di un impianto fotovoltaico a tetto, in grado di fornire l’energia necessaria per un’intera giornata di lavoro”, ha spiegato Rottoli.
La strategia di RS Italia si basa su quattro pilastri, il primo dei quali è promuovere la sostenibilità: tutti i materiali impiegati per gli imballaggi sono composti almeno al 50 per cento da sostanze riciclabili, mentre gli articoli a ridotto impatto ambientale della gamma Better World, che ammontano attualmente a circa 30mila, saliranno a 100mila entro il 2030. La società mira a raggiungere la neutralità carbonica nello stesso anno, per poi estendere l’azzeramento delle emissioni nette all’intera catena del valore entro il 2050. Gli altri pilastri consistono nel dare più potere alle persone, investendo nella formazione dei dipendenti, nella diversità e nell’inclusione; sostenere i giovani e le comunità locali, e fare impresa in modo responsabile.
La sostenibilità nella gestione degli acquisti indiretti è diventata una leva strategica per le industrie italiane, secondo quanto emerso nel corso dell’evento: unire le forze con i vari player della filiera prima di arrivare al cliente finale, collaborando all’interno di un ecosistema virtuoso, è la chiave per rafforzare la competitività dell’intero apparato industriale.
“Le nostre soluzioni sono propedeutiche a supportare la decarbonizzazione delle aziende. Crediamo nella sostenibilità come opportunità di business, e crediamo nel potere di lavorare in un ecosistema: la capacità di un distributore come RS di supportare i clienti nelle scelte più responsabili è fondamentale per accelerare la decarbonizzazione dell’industria italiana. È indispensabile anche per azzerare le emissioni nette dell’intera catena del valore”, ha dichiarato Giancarlo Terzi, vice president, power products, home and distribution di Schneider Electric, fornitore di servizi per l’elettrificazione, la digitalizzazione e l’automazione.
“Crediamo nell’importanza di integrare i fattori Esg nella nostra strategia di business, puntando a garantire un’elevata qualità dell’offerta e una gestione responsabile della supply chain, valorizzando i dipendenti e riducendo le emissioni di gas serra. Per questo, è fondamentale che i fornitori sposino i nostri stessi valori, considerando che i clienti non ci affidano soltanto i loro prodotti, ma anche il loro brand”, ha commentato Armando Pedoto, SVP Italy di Adare Pharma Solutions, specializzata nella produzione di soluzioni per l’industria farmaceutica.
In sintesi, appare evidente che, in un mercato sempre più complesso e interconnesso, la vera leva del cambiamento consiste in un approccio collaborativo e globalizzato da parte delle imprese. Le aziende che uniscono le loro forze lungo la catena del valore e condividono pratiche sostenibili, rispondendo alle esigenze della clientela e della cittadinanza, possono davvero guidare la transizione verso modelli produttivi più efficienti e meno impattanti. Anche di fronte a rallentamenti o indecisioni sul fronte politico, sono le persone e le comunità, attraverso scelte consapevoli e comportamenti responsabili, a spingere il settore industriale verso un futuro più sostenibile e resiliente.
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