Il governo ha approvato il decreto per il ponte sullo Stretto

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul ponte sullo Stretto: il via ai lavori dopo il 31 luglio 2024, transitare in auto sarà a pagamento.

Il ponte sullo Stretto si farà. O almeno così dice il decreto approvato, salvo intese, dal Consiglio dei ministri, e che si intitola espressamente “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente”. Secondo il testo, predisposto dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il progetto esecutivo dovrebbe essere approvato in meno di un anno e mezzo, entro il 31 luglio 2024. Da quel giorno dovrebbero partire i cantieri.

Il decreto sul ponte sullo Stretto è arrivato un po’ a sorpresa, visto che il Consiglio dei ministri doveva essere dedicato soprattutto alla riforma del fisco, ma l’idea del nuovo governo di riprendere in mano il progetto del ponte sullo Stretto era già nell’aria da tempo: nella legge di bilancio approvata lo scorso dicembre infatti era prevista la riattivazione della società Stretto di Messina spa, posta in liquidazione nel 2013 dopo aver speso 600 milioni di euro tra penali, progetti e lavori preparatori iniziati. La società sarà composta per il 51 per cento dal ministero dell’Economia, e per il restante 49 per cento da Rete ferroviaria italiana (Rti), Anas e le regioni Sicilia e Calabria.

Il decreto prevede che la concessione durerà 30 anni a partire dall’entrata in funzione dell’opera, che servirà “a promuovere la continuità territoriale tra la Sicilia e il continente, garantendo la sostenibilità economica e finanziaria dell’opera”. L’attraversamento sarà a pedaggio.

Il dibattito sulla sostenibilità

Quello del ponte sullo Stretto tra Messina e Reggio Calabria è un progetto che torna ciclicamente in auge (l’ultima volta nel 2016), nonostante i pareri decisamente negativi da sempre espressi dalle associazioni ambientaliste.

Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti parla però di “opera fortemente green”, che “consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto. Infine, sarà motivo di grande attrazione turistica”. In concreto, si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato (sospeso e retto da cavi) più lungo al mondo, 3,2 chilometri.

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