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L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per aver violato i diritti delle coppie gay. Secondo il tribunale che ha sede a Strasburgo, il governo italiano ha violato l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani, in particolare il diritto al rispetto della vita privata e familiare. La decisione è
L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per aver violato i diritti delle coppie gay. Secondo il tribunale che ha sede a Strasburgo, il governo italiano ha violato l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani, in particolare il diritto al rispetto della vita privata e familiare.
La decisione è stata presa in seguito al ricorso (Case of Oliari and others v. Italy) di tre coppie omosessuali – una di Trento e due di Milano e provincia – che ora devono essere risarcite con 5mila euro per danni morali. Nella sentenza, infatti, si legge che “la protezione legale disponibile attualmente a coppie dello stesso sesso non solo non garantisce i bisogni fondamentali per una coppia che sia in una relazione stabile, ma non dà neanche sufficienti certezze”.
Le tre coppie, prima di ricorrere alla Corte, avevano chiesto ai rispettivi comuni di residenza di ottenere le pubblicazioni necessarie per potersi sposare, ma tutte si sono viste negata questa possibilità. La sentenza entrerà in vigore nel giro di tre mesi a partire dal 21 luglio salvo la richiesta di rinvio per un nuovo esame della questione avanzata dal governo o dai ricorrenti.
In attesa di giudizio ci sono altri cinque ricorsi contro l’Italia. Uno, in particolare, riguarda il ricongiungimento familiare di una coppia formata da un italiano e dal suo compagno neozelandese. L’Italia ha infatti negato il permesso di soggiorno al cittadino della Nuova Zelanda ed ora il governo deve rispondere di discriminazione dovuto all’orientamento sessuale. La coppia ha deciso di trasferirsi nei Paesi Bassi.
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