Distilleria californiana realizza vodka con la nebbia

Hangar One ha creato una vodka imbottigliando la nebbia che aleggia intorno a San Francisco, i proventi sono devoluti in progetti di conservazione dell’acqua.

Negli ultimi mesi la California è stata vittima di una grave siccità, la peggiore della sua storia, che ha avuto un grave impatto sulla popolazione e sulle risorse naturali del Paese. Per cercare di promuovere la conservazione dell’acqua e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, la distilleria californiana Hangar One ha creato una vodka realizzata letteralmente con la nebbia di San Francisco.

 

Nebbia sulle colline di San Francisco
Dopo essere stata raccolta grazie ad appositi collettori la nebbia viene filtrata per rimuovere i detriti, come parti di foglie, e fatta bollire

 

Nebbia da bere

Lavorando in collaborazione con FogQuest, organizzazione no profit canadese che si occupa di progetti volti alla corretta gestione dell’acqua nelle comunità rurali dei paesi in via di sviluppo, per oltre sei mesi Hangar One ha raccolto la nebbia da quattro luoghi iconici di San Francisco, ottenendo acqua a sufficienza per riempire 2.400 bottiglie. La nebbia californiana, raccolta grazie ad appositi collettori, non è però l’unico ingrediente, viene anche utilizzata l’uva proveniente da un vigneto biodinamico situato nella costa centrale della California.

Fog Point

Il risultato di questo lavoro è una vodka chiamata Fog Point, caratterizzata da “lievi note floreali, un po’ di caprifoglio, agrumi, quasi come una pera Nashi”. Il prezzo di una bottiglia, realizzata in edizione limitata, è di 125 dollari, l’intero ricavato verrà però investito in progetti per la conservazione dell’acqua.

 

Fase di raccolta della nebbia
Per la raccolta della nebbia Hangar One si è avvalsa dell’esperienza della ong canadese FogQuest

 

Sostenibilità e produzione locale

L’idea di questa vodka, ha spiegato Caley Shoemaker, responsabile della distillazione di Hangar One, è nata per finanziare la lotta alla siccità e per creare qualcosa che incarnasse i valori della Bay Area: la sostenibilità e la produzione locale. “Cercavamo un qualche tipo di acqua sostenibile – ha detto Caley Shoemaker – stavamo pensando di desalinizzare l’acqua di mare, poi ci siamo imbattuti in FogQuest e abbiamo capito che la nebbia era il prodotto locale più sostenibile di cui disponessimo”.

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