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Si chiama Terra, ha un’autonomia di circa 100 chilometri e si ricarica grazie all’energia solare. Ecco la nuova e-bike canadese.
Dal Canada, Terra è la nuova e-bike completamente sostenibile, che si ricarica da sola con i pannelli solari. Ma qual è la situazione infrastrutture nel nostro Paese?
Il futuro della mobilità passa anche dalla bicicletta. E anche la bicicletta, come gran parte dei mezzi di trasporto, è oggetto di rivisitazioni, miglioramenti e innovazioni per renderne l’uso più semplice ed efficace.
Non stupisce dunque che soprattutto negli ultimi mesi, complice anche la pandemia di coronavirus e la necessità di ripensare il trasporto urbano, i prototipi di bici elettriche siano aumentati esponenzialmente. E quello dell’azienda canadese Daymak ha attirato l’attenzione per una caratteristica fondamentale: quella di ricaricarsi da sola grazie ai pannelli solari.
La bicicletta è stata ribattezzata “Terra” e fa parte di una linea dedicata alla mobilità del futuro. I costruttori canadesi hanno installato una serie di pannelli solari sul telaio che le consentono di ricaricare la batteria sia da ferma sia in movimento e ad alimentarla ci sono un motore da 500 Watt e una batteria da 48 V o 72 V.
L’autonomia arriva sino a cento chilometri escludendo la ricarica solare, e la velocità massima dichiarata è di 32 km/h. A completare il quadro ci sono sospensioni anteriori e posteriori, freni a disco idraulici, luci led integrate, altoparlanti stereo e sistema gps integrati. Un mezzo di trasporto che si integra nel panorama della generazione connessa grazie a un’app dedicata, Daymak drive, dove consultare autonomia, stato della batteria e della ricarica e dati sui percorsi.
“Terra è più di una e-bike – spiegano dall’azienda canadese – è un veicolo pensato per portare nel futuro. Equipaggiata da un sistema tecnologico di ultima generazione, cambia il modo di pedalare ed è adatta anche all’outdoor senza timori, perché si ricarica da sola”.
A oggi è possibile ordinare Terra sul sito di Daymak al prezzo di partenza di 3.495 dollari, circa 2.900 euro, e le prime consegne avverranno entro il 2021. Una cifra superiore alla media dei prezzi delle e-bike, ma la ricarica solare potrebbe fare la differenza in termini di praticità e di “ansia da ricarica” che spesso rappresenta il maggiore ostacolo per il passaggio alla mobilità elettrica, anche quando si tratta di biciclette.
Ma per promuovere la diffusione delle e-bike, a prescindere dalla tecnologia di ricarica, occorre rendere l’uso della bicicletta elettrica sempre più facile, sicuro e conveniente. E una via potrebbe essere proprio quella di incrementare il numero delle velostazioni, strutture destinate al parcheggio delle biciclette e dotate di diversi servizi, fra i quali la ricarica elettrica, un tema su cui anche l’Italia sta investendo.
Da Bergamo a Cesena passando per Bologna, Parma, Cuneo, cresce il numero delle città disposte ad investire su infrastrutture specifiche. Come forma infatti la Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) l’intermodalità è una condizione fondamentale: combinare mezzi di trasporto come il treno o l’autobus alla bicicletta, elettrica o meno, può diventare la chiave per ridurre gli spostamenti con i mezzi privati e abbattere così le emissioni.
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