
Troppe generalizzazioni, troppo spazio a guerre e povertà, poco ad ambiente e cultura e alle voci vere: lo dice il rapporto di Amref e Osservatorio Pavia.
Un nuovo studio mostra un collegamento tra i tratti della personalità degli abitanti di una nazione e le buone pratiche ambientali.
Potrebbe sembrare banale perché più meno tutti, almeno una volta, abbiamo pensato che gli abitanti di un paese immerso nel verde, sono più cordiali di quelli di una grigia metropoli. La conferma arriva da uno studio condotto da Jacob Hirsh, professore dell’Università di Toronto pubblicato sul Journal of Environmental Psychology.
Il ricercatore ha preso in esame l’Environmental Performance Index (Epi), una sorta di “pagella” annuale degli sforzi dei vari paesi per raggiungere 22 obbiettivi ambientali, dall’acqua alle emissioni di CO2, fino alla conservazione degli habitat naturali, elaborata nel 2005 dalle università Yale e Columbia. L’indice, basato su una serie di algoritmi, valuta le politiche ambientali e dà a ciascuna di queste variabili un valore numerico delineando un quadro abbastanza preciso della sostenibilità ambientale di una nazione.
Analizzando i dati relativi a oltre 12mila persone appartenenti a 51 nazioni Jacob Hirsh sostiene che i paesi nei quali la gente è più aperta, compassionevole ed amichevole sono quelli più eco-friendly. L’equazione in breve è questa: persone “migliori” = paese più verde. La ricerca del professore canadese ha valutato due tratti della personalità specifica dei cittadini di ogni nazione, ovvero “amabilità” (compassione ed empatia) e “apertura” (flessibilità e accettazione).
A supporto della sua tesi Hirsh ha citato la Svizzera, la nazione al vertice delle ultime due edizioni dell’Environmental Performance Index ha infatti evidenziato anche un’elevata amabilità ed apertura dei propri cittadini, lo stesso rapporto tra personalità ed alte posizioni nell’Epi è emerso da altri paesi come Regno Unito, Austria, Germania e Repubblica Ceca. In base ai risultati ottenuti il ricercatore sostiene che si possa prevedere la personalità degli abitanti di una nazione in base alle politiche ambientali del paese.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Troppe generalizzazioni, troppo spazio a guerre e povertà, poco ad ambiente e cultura e alle voci vere: lo dice il rapporto di Amref e Osservatorio Pavia.
Nel 2024 spesi 2.718 miliardi di dollari in armi, in un clima crescente di tensione. E le guerre rischiano di trasformarsi in profezie che si avverano.
Il cardinale Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica, successore di Jorge Mario Bergoglio. Ha scelto il nome di Leone XIV.
Un libro raccoglie storie ed esperienze dei primi quattro decenni di Fondazione Cesvi. Abbiamo intervistato il suo autore, il Presidente onorario Maurizio Carrara.
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Il parlamento dell’Ungheria ha approvato una nuova stretta repressiva che inserisce in Costituzione il divieto a manifestazioni come il Pride.
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.