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Da San Marino a Monte Carlo. L’11° Ecorally, competizione internazionale riservata ai veicoli ecologici, ha dimostrato che auto ibride, elettriche, bifuel e a biocarburanti, oltre che sostenibili sono anche veloci, divertenti e affidabili
La missione di eventi come questi non è semplice: un rally automobilistico, di solito si lascia dietro, insieme agli ottimi ricordi di chi l’ha vissuto e di chi ha visto sfrecciare auto solitamente bellissime, anche qualche polemica sull’impatto che manifestazioni come queste hanno sull’ambiente, a causa di auto le cui emissioni, consumi e rumore di solito non sono esattamente contenuti. Ma all’Ecorally è tutto diverso.
Qui si viene per divertirsi, ovvio, ma soprattutto per dimostrare che le auto cosiddette “ecologiche” possono correre e divertire rispettando l’ambiente.
E non potrebbe essere che così, visto che l’Ecorally, nato nel 2006, è una gara internazionale regolamentata dalla Fia, la Federazione internazionale automobilistica e valevole per i campionati internazionali dedicati alle Energie alternative. L’obiettivo? La promozione dei veicoli a energie alternative e a basso impatto ambientale, grazie anche al sostegno del Ministero dell’ambiente italiano e delle segreterie di Stato al territorio, ambiente e sport della Repubblica di San Marino.
Immaginate una quarantina di insospettabili Bmw, Peugeot, Toyota, Alfa Romeo, Volkswagen, Mini, con equipaggi provenienti anche da Bulgaria, Francia, Canada e Slovenia, a sottolineare l’internazionalità dell’evento. In “gara” persino la prima ambulanza ecologica bi fuel con alimentazione mista diesel e Gpl. Auto dall’apparenza “normale” ma con un comun denominatore: nascondere sotto i cofani, motori alimentati con energie alternative, con sistemi di trazione innovativi. Auto ibride benzina-elettriche, diesel-elettriche, Gpl, metano. Un esercito di appassionati, armati di cronometri e road book, uniti da un solo obiettivo: coprire gli oltre 800 km che separano il piccolo stato di San Marino dal Principato di Monaco portando in giro per le strade più belle d’Italia un nobile messaggio: la mobilità alternativa esiste. Ed è già una realtà. Certo, fra gli iscritti mancavano elettriche e auto a idrogeno, le più virtuose, ma chiedetevi un po’ il perché: dove avrebbero fatto rifornimento?
Gli equipaggi si sono sfidati per un totale di 843 km, quasi tutti su statali come nella tradizione delle storiche competizioni automobilistiche. Una gara a tutti gli effetti l’Ecorally, con tanto di rigorose verifiche amministrative e tecniche ai veicoli iscritti, 3 tappe e 14 settori di gara, 6 prove segrete a velocità media imposta rilevate con fotocellule nascoste, 14 pressostati di rilevamento del tempo; già perché lo spirito qui non è correre, ma risparmiare (carburante ed emissioni). Divertendosi.
Da San Marino a Monte Carlo, passando per la “motor valley” italiana che include anche quell’Emilia Romagna che negli anni ha visto nascere le aziende che hanno fatto la storia del Gpl e del metano che, non saranno l’elettrico o l’idrogeno, ma forse rispecchiano meglio la mobilità alternativa italiana, dove i mezzi a basso impatto ambientale rappresentano, secondo i dati forniti dall’Aci, solo l’8,33 per cento del parco circolante: 2.137.078 autovetture a Gpl (5,72 per cento), 883.190 a metano (2,36 per cento), 82.381 le auto ibride elettriche-benzina (0,22 per cento), 4.584 le elettriche, 2.697 le ibride che uniscono la trazione elettrica al diesel (solo lo 0,01 per cento).
Oltre 800 chilometri di Italia percorsi fra prove di regolarità a velocità costante e prove speciali a tempo, sulle orme di gare storiche come la Millemiglia e il Rally di San Remo: Parma, Forlì, Bologna, Maranello, i Castelli del Ducato (Vigoleno, Agazzano, Castelnovo), un tratto di autostrada e di nuovo curve e divertimento fra Arma di Taggia, Sanremo, Ventimiglia, Mentone fino al termine a Monte Carlo.
Città, statali, curve (tante), autostrada: gli 800 km dell’Ecorally sono stati anche l’occasione giusta per mettere alla prova la Serie 2 Active Tourer plug-in hybrid, l’auto dell’equipaggio LifeGate, la monovolume compatta (e ibrida) secondo Bmw, ossia spaziosa ma divertente da guidare (224 cavalli), rassicurante nello stile ma tecnologica “sottopelle” grazie alla trazione integrale elettrica, al piccolo motore 1.5 turbo benzina a 3 cilindri abbinato al motore elettrico e al sistema plug-in che permette, con una carica dalla presa di casa, di avere una quarantina di chilometri di autonomia elettrica. L’auto capace di viaggiare fino a 80 km/h in elettrico. L’auto che, per risparmiare adatta acceleratore e cambio allo stile di guida e alle caratteristiche del percorso, ottimizzando efficienza e consumo di carburante: esattamente gli obiettivi dell’Ecorally.
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