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La Casa tedesca Opel è stata venduta dall’americana GM al Gruppo Psa (Peugeot-Citroën-DS). Un’operazione che consente al costruttore francese di accedere alla tecnologia elettrica e alle fuel cell del colosso americano.
Il Gruppo francese Psa, cui appartengono i marchi Peugeot, Citroën e DS, ha acquistato la Opel. Dopo 88 anni, il brand tedesco esce dalla sfera di controllo dell’americana General Motors. Un’operazione con un valore complessivo di 2,2 miliardi di euro che apre un nuovo capitolo nella storia dell’industria automotive e dà vita al secondo gruppo europeo, dopo la Volkswagen, con una quota di mercato superiore al 17 per cento. Un cambiamento epocale che promette di avere ripercussioni sullo sviluppo della nuova generazione di veicoli elettrici annunciata lo scorso anno dalla GM.
L’acquisizione della Opel da parte di Psa comprende tutte le attività in ambito auto, inclusa la sussidiaria britannica Vauxhall, undici stabilimenti produttivi e il centro di ingegnerizzazione di Rüsselsheim, in Germania. Secondo le stime francesi, entro il 2026 l’operazione porterà a economie di scala e sinergie industriali quantificabili in 1,7 miliardi di euro e la Opel, dopo sedici anni di perdite, dovrebbe tornare a un flusso di casa positivo. “Siamo fieri di unire le nostre forze alla Opel e alla Vauxhall”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Psa Carlos Tavares, specificando che l’identità e la storia dei brand verranno rispettate. Il posizionamento dei marchi resterà invariato, sebbene al momento vi siano numerose sovrapposizioni di prodotto, mentre non è certa la conservazione di tutti i posti di lavoro, dato che la trattativa sindacale lascia spazio a una valutazione in merito all’efficienza dei singoli siti produttivi.
Per quanto riguarda la General Motors, la vendita della Opel viene considerata un “importante passo avanti nella strategia industriale”, come dichiarato dall’amministratore delegato Mary Barra, perché consente al Gruppo americano di concentrare gli investimenti in Cina e Nord America oltre che sulle nuove tecnologie, in primis la propulsione a batteria e la guida autonoma. Alla vigilia della storica transizione, i vertici della Opel avevano delineato un piano per la progressiva elettrificazione del marchio tedesco. Un progetto che aveva nella monovolume a zero emissioni Ampera-e, gemella della Chevrolet Bolt, la capostipite di una nuova famiglia di veicoli a zero emissioni. Ebbene, GM e Opel hanno confermato la collaborazione sul fronte della mobilità sostenibile – Chevrolet appartiene infatti al colosso di Detroit – e lo stesso Gruppo Psa potrebbe attingere alla tecnologia elettrica pagando delle royalties. Un orizzonte che si tinge di verde, considerando che i Francesi vorrebbero sfruttare il rapporto privilegiato con il colosso di Detroit per accedere anche alle nuove fuel cell, quindi alla trazione a idrogeno, nate dalla recente partnership tra GM e la giapponese Honda.
L’accesso alla tecnologia elettrica di GM è, secondo parte degli analisti di borsa, la chiave di volta per spiegare l’acquisizione della Opel da parte del Gruppo Psa. I Francesi saranno sì chiamati a tagliare radicalmente i costi, e molto probabilmente l’occupazione, per consentire quelle economie di scala di cui il ceo Tavares ha parlato, ma al tempo stesso potranno espandersi in una direzione che sinora non li aveva visti protagonisti, andando a presidiare il mercato della mobilità sostenibile, considerato cruciale a partire già dal 2025. Ulteriore conseguenza della transazione, subirà un’accelerazione il debutto dei modelli condivisi, previsti dall’alleanza industriale che GM e Psa avevano stretto cinque anni fa. A partire dalla crossover Opel Crossland X che mutua alcuni elementi costruttivi dalla Peugeot 3008. Quest’ultima il secondo tassello del “magic moment” del Gruppo francese, dato che ha di recente consentito alla Peugeot di conquistare per la quinta volta nella propria storia il titolo di “Car of the Year 2017”.
La Peugeot 3008 ha vinto il premio di Auto dell’anno 2017 piegando la concorrenza dell’Alfa Romeo Giulia e della Mercedes-Benz Classe E. Un riconoscimento non solo alle qualità del modello, ma anche al segmento, quello delle SUV, per la prima volta sul gradino più alto sia del concorso sia del mercato. Il successo della 3008 è in parte legato al coraggio dimostrato dai progettisti della Casa del Leone che, mutando radicalmente orientamento rispetto al passato, hanno trasformato la vettura – originariamente una monovolume – in una crossover, puntando su di una linea aggressiva e una notevole personalità in abitacolo. Coraggio che il Gruppo Psa ha confermato nel lanciare l’app per il car sharing Free2Move, in grado di aggregare i servizi di venti operatori diversi, anche in Italia. Gratuita e disponibile per gli smartphone Apple, Android e Windows Phone, riunisce varie soluzioni di trasporto, spaziando dall’auto alla bicicletta senza dimenticare gli scooter. In Italia è attiva in città quali Torino, Milano e Roma, mentre all’estero sono comprese la Germania, l’Austria, la Svezia e il Regno Unito. L’orizzonte del Gruppo Psa è sempre più sostenibile.
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