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Che cos’è, come funziona, quanto costa e come pagare l’Area C di Milano, la ZTL più famosa d’Italia. In vigore dal 2012, ha ridotto il traffico e l’inquinamento nel centro del capoluogo lombardo. E nel 2017 sono previste ulteriori restrizioni.
Dal 16 gennaio 2012, data dell’entrata in vigore, ha ridotto sensibilmente gli ingressi delle auto nella Cerchia dei Bastioni di Milano – il centro della città – e parallelamente ha consentito sia un incremento del 10 per cento della velocità media dei mezzi pubblici di superficie sia un netto contenimento, superiore al 30 per cento, dei principali inquinanti. L’Area C, vale a dire la ZTL più famosa d’Italia, è ormai entrata nella quotidianità degli abitanti del capoluogo lombardo e si appresta, nel corso del 2017, a un ulteriore giro di vite nei confronti dei veicoli meno ecologici.
Area C è, sostanzialmente, una congestion charge che mira a colpire i mezzi di trasporto privati vietandone o disincentivandone l’accesso al centro della città così da ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria e ricavare fondi da reinvestire nella mobilità sostenibile pubblica. Erede dell’Ecopass, in vigore dal 2008 alla fine del 2011, coinvolge l’intera Cerchia dei Bastioni, vale a dire un’area di 8,2 km quadrati su di una superficie comunale di 181 km quadrati. Una piccola, ma nevralgica, porzione di territorio. Diversamente da una pollution charge, che impone pedaggi e restrizioni differenziati in base alle categorie dei veicoli ed è calibrata sull’esigenza primaria di ridurre l’inquinamento, l’Area C riguarda tutte le auto, indipendentemente dalla tipologia e dalle emissioni. A Milano sono previsti, nel dettaglio, 43 varchi con telecamere, di cui sette a uso esclusivo del trasporto pubblico; le telecamere rilevano il passaggio del veicolo, solo in ingresso, e trasmettono il dato a un elaboratore in grado di riconoscere il mezzo e la targa, ricavando tutte le informazioni necessarie alla gestione e al monitoraggio del sistema.
Ad oggi, l’accesso all’Area C è gratuito per i veicoli elettrici, i ciclomotori e i motoveicoli (moto, tricicli e quadricicli), per i mezzi che trasportano i disabili (muniti di contrassegno) così come per quanti si trovino in stato di necessità, vale a dire siano diretti al pronto soccorso ospedaliero. Sino al 31 dicembre 2016 non sono previsti pedaggi nemmeno per le vetture ibride e bifuel a metano o Gpl. L’ingresso è invece vietato alle auto più inquinanti, vale a dire benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1, 2 e 3, oltre che ai mezzi di lunghezza superiore ai 7,5 metri. Quest’ultimo divieto valido dal lunedì al venerdì, dalle 7:30 alle 19:30. E tutti gli altri veicoli? Pagano. Per accedere all’Area C è infatti necessario acquistare un ticket giornaliero e attivarlo, cioè associarne il codice alla targa del veicolo.
Area C è operativa solamente nei giorni feriali, dalle 7:30 alle 19:30 fatta eccezione per il giovedì, quando le restrizioni terminano alle 18:00. I ticket possono essere acquistati (e attivati) nella sezione “servizi on line” del sito del comune di Milano, pagando con carta di credito o tramite PayPal, oppure presso i parcometri, i distributori automatici di Intesa San Paolo, commercianti ed edicole, attivandoli via SMS al numero 339 994 0437 (attivo 24 ore su 24), chiamando il call center dedicato allo 02 486 84001 o, ancora, recandosi di persona dal lunedì al venerdì presso gli uffici di via Beccaria 19, dalle 8:30 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 15:00. Gli utenti Telepass possono affidarsi all’addebito automatico, senza costi aggiuntivi e anche in assenza dell’apparato a bordo. Per gli utenti più assidui e i residenti, registrandosi alla pagina “MYAreaC” è possibile attivare un codice identificativo personale, così da visualizzare in tempo reale le ricariche – sono previste tessere a scalare da 30 o 60 euro – e gli accessi effettuati, oltre a gestire le targhe associate.
Il ticket per l’Area C costa 5 euro se attivato il giorno stesso dell’ingresso nella Cerchia dei Bastioni oppure entro la mezzanotte del giorno successivo, 15 euro se attivato più tardi e comunque non oltre sette giorni dall’accesso. Sono previste delle agevolazioni per i residenti, che pagano 2 euro, e per i veicoli di servizio, sottoposti a un ticket di 3 euro. Per usufruire di queste condizioni di favore è però necessario registrarsi preventivamente online all’area personale “MYAreaC” oppure telefonicamente al numero 02 486 84001 o, ancora, di persona presso gli uffici di via Beccaria 19. Chiunque parcheggi nelle autorimesse convenzionate paga solo 3 euro. Il mancato versamento comporta una sanzione pecuniaria, notificata a mezzo verbale di contestazione (multa), di 80 euro, cui aggiungere le spese di notifica.
Nel 2017, l’Area C diventerà ancor più restrittiva. Da febbraio verrà infatti attivato il blocco dei diesel Euro 4 senza filtro antiparticolato – con deroga al 2018 per i residenti, le forze dell’ordine e i bus turistici – mentre le auto bifuel a Gpl e metano, sinora esonerate, dovranno pagare 5 euro. Una rivoluzione che coinvolgerà anche i bus turistici più inquinanti, tassati di cifre comprese tra cento e duecento euro in funzione delle motorizzazioni. Le novità sono state confermate dal sindaco Giuseppe Sala e dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli che ha sottolineato: “Grazie all’introduzione delle nuove misure stimiamo di ridurre di ben 7.000 unità al giorno gli ingressi in Area C, dei quali almeno 200 nell’orario di punta del mattino, contenendo del 30 per cento la concentrazione di PM10”. Dal 15 ottobre 2017 verranno fermati anche i mezzi commerciali Euro 4. Sino a questa data, i veicoli diesel Euro 3 dei residenti potranno accedere gratuitamente per 40 volte, dopo di che non potranno più entrare. In estrema sintesi, via libera solamente alle vetture ibride ed elettriche. Una netta scelta di campo da parte del comune di Milano.
Area C non è una mosca bianca. L’Italia è anzi il Paese europeo con più ZTL, vale a dire aree all’interno dei centri urbani nelle quali – fatta eccezione per particolari categorie di utenti e veicoli muniti di autorizzazione – non è possibile accedere e circolare se non a piedi, in bicicletta, con un ciclomotore, un motociclo o a bordo di mezzi non inquinanti o adibiti al car sharing. Ad oggi, se in Germania vi sono cento zone a traffico limitato e nei Paesi Bassi trenta, lungo la Penisola se ne incontrano almeno duecento. La prima fu, nel lontano 2002, il tunnel del Monte Bianco; dopo il rogo del 1999 in cui persero la vita 39 persone, vennero imposti dei blocchi alla circolazione per alcune categorie di veicoli pesanti. La prima cittadina italiana a introdurre una vera e propria ZTL è stata Ginestra Fiorentina, in provincia di Firenze, nel gennaio 2006, mentre nel mondo gli esempi più celebri di congestion charge, quindi con caratteristiche analoghe all’Area C di Milano, s’incontrano a Londra, Stoccolma, Singapore e San Diego (California).
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