Il brand del gruppo cinese Chery annuncia il debutto di modelli ibridi ed elettrici più compatti e accessibili. Mentre procede l’impegno sui progetti ambientali.
Il Divino Otelma non serve più. Per prevedere il futuro della mobilità sostenibile non è necessario rivolgersi a un mago che legga le carte, dato che nell’orizzonte del trasporto privato brillano due stelle polari: la propulsione elettrica, a batteria oppure mediante fuel cell, e la guida autonoma. Lo sostengono sia i principali costruttori, che da
Il Divino Otelma non serve più. Per prevedere il futuro della mobilità sostenibile non è necessario rivolgersi a un mago che legga le carte, dato che nell’orizzonte del trasporto privato brillano due stelle polari: la propulsione elettrica, a batteria oppure mediante fuel cell, e la guida autonoma. Lo sostengono sia i principali costruttori, che da tempo affinano le tecnologie necessarie per viaggiare senza emissioni e rinunciando al conducente, sia le piccole case auto, spesso simili più a un laboratorio artigiano che a un vero e proprio dipartimento di ricerca e sviluppo. Realtà microscopiche se paragonate ai grandi brand, ma non per questo meno innovative. Come la svizzera Rinspeed, ideatrice della prima vettura al mondo con… il giardino a bordo!
Autonoma, elettrica, compatta e, soprattutto, anticonvenzionale. La concept Rinspeed Oasis è tutto tranne che scontata. Non si tratta, infatti, di una semplice utilitaria, bensì di una struttura modulare semovente, adattabile alle esigenze dei passeggeri tanto negli interni quanto nelle destinazioni d’uso. È possibile spaziare dalle consegne dei prodotti deperibili, complice il vano di carico climatizzato, all’opzione salotto viaggiante, sino alle attività d’ufficio e al car sharing. Quando non utilizzata di persona, la city car elvetica può essere condivisa con altri utenti, dato che grazie a una app dedicata è prenotabile, e chiamabile, mediante un semplice smartphone. Mille utilizzi per un unico veicolo, così da ridurre il numero delle vetture circolanti a tutto vantaggio della vivibilità dei centri urbani.
Ebbene sì, c’è un giardino a bordo. A confronto, l’iconico portafiori in dotazione alla Volkswagen Maggiolino è ben poca cosa. Alle spalle del pannello della strumentazione integralmente digitale, cuore del sistema d’infotainment, è ricavato uno spazio adibito alla coltivazione di piante e fiori. Un vezzo? Niente affatto. Oltre al piacere di convivere con la natura anche durante gli spostamenti casa-ufficio, la presenza degli organismi viventi contribuisce a ricreare un habitat a misura d’uomo. Parametri come l’umidità ambientale e la temperatura del terreno vengono monitorati costantemente dai sensori dell’impianto di climatizzazione – dispositivo che, nello step 2.0 della vettura, sarà alimentato elettricamente mediante moduli fotovoltaici – così da garantire la protezione delle piante tanto dalla calura estiva quanto dal gelo invernale. Una rivoluzionaria interpretazione del concetto di benessere a bordo.
Se il giardino in abitacolo ha una funzione prevalentemente ludica, il sistema multimediale della Oasis è invece votato alla massima razionalità. All’interattività con i device portatili, smartphone in primis, si accompagnano la connettività Wi-Fi e la possibilità, firmata dallo specialista Harman, d’interfacciarsi con i sistemi domotici via cloud. Harman che, oltretutto, mette a disposizione un vero e proprio assistente personale, in grado di dialogare con il guidatore attraverso i comandi vocali e gestuali. Il “maggiordomo” virtuale sale così a bordo della concept svizzera che, al momento, è un prototipo atteso al debutto in occasione del prossimo CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas, la più importante kermesse al mondo dedicata all’elettronica di consumo, in programma dal 5 all’8 gennaio 2017.
Dotata di due motori elettrici prodotti dalla tedesca ZF, la concept svizzera lascia al “guidatore”, si fa per dire, la possibilità di scegliere se mantenere il controllo parziale della vettura oppure affidarsi totalmente alla guida autonoma, complice il piantone dello sterzo a scomparsa. La gestione del volante, nel dettaglio, è basata sulla tecnologia “steer by wire” che demanda all’elettronica anziché alle connessioni meccaniche la trasmissione dei comandi. La Oasis promette un’eccezionale manovrabilità grazie alla possibilità di girare praticamente su se stessa, al sistema di gestione nel traffico realizzato dalla divisione QNX di Blackberry e al parabrezza che funge da “lavagna” per la proiezione di dati e informazioni. Entrerà mai in produzione? In Svizzera si sussurra esistano già alcuni prototipi al vaglio dei grandi costruttori, interessati alla realizzazione in serie del modello entro il 2025…
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