Elezioni in Svezia, vince la destra: la premier Andersson si dimette

Alle elezioni in Svezia, il partito di estrema destra dei Democratici è secondo. La premier socialdemocratica Andersson ammette la sconfitta e si dimette

Aggiornamento del 15 settembre. Magdalena Andersson, primo ministro svedese uscente, ha riconosciuto la sconfitta alle elezioni politiche di domenica scorsa, e ha annunciato le proprie dimissioni. Al termine dello spoglio elettorale, con l’arrivo delle schede provenienti dall’estero, il vantaggio della coalizione di centrodestra formata dai Moderati di Ulf Kristersson, dai Democratici di Jimmie Akesson e da altri partiti minori, si è ampliato, portandosi a 176 seggi in Parlamento contro 173. “Si tratta di una piccola maggioranza, ma pur sempre tale” ha ammesso Andersson, premier socialdemocratica.

_______________________________________________________________________

Si chiamano Democratici, ma a dispetto del nome che può far pensare a un partito di centrosinistra, sono un partito nazionalista, sovranista, nato nel 1988 dall’unione di diverse forze orbitanti nella estrema destra svedese. Alle elezioni del 2018 avevano raggiunto il 17,5 per cento spaventando l’elettorato moderato e progressista, da sempre maggioranza in Svezia, ma si erano comunque accomodati all’opposizione con un certo distacco dai socialdemocratici.

Elezioni in Svezia
Jimmie Akesson, leader dei Democratici, è il vero vincitore delle elezioni 2022 © Michael Campanella/Getty Images

Questa volta il sorprendente 20,7 per cento raccolto alle urne dall’estrema destra, sommato al 19,1 per cento dei moderati di centrodestra, rischia di aprire una pagina nuova nella storia politica di quello che è per antonomasia la nazione della socialdemocrazia.

Elezion in Svezia: il risultato finale in bilico 

I risultati delle elezioni politiche per il rinnovo del Riskdag, il parlamento svedese, sono talmente in bilico (il margine tra il blocco di centrosinistra e quello di centrodestra è vicino a un punto percentuale, così come l’assegnazione dei voti per formare una maggioranza) che l’esito definitivo non sarà annunciato prima di mercoledì, dopo il conteggio delle schede provenienti dall’estero, ma il vero dato di fatto per il momento è la crescita dei Democratici svedesi, nonostante il Partito socialdemocratico si confermi il più votato con circa il 30,5 per cento dei consensi.

L’altro dato certo è che, chiunque sarà incaricato di formare il nuovo esecutivo, che sia la premier uscente Magdalena Andersson o il candidato di centrodestra, Ulf Kirstersson, non avrà vita facile, perché qualunque maggioranza uscirà ufficialmente dalle urne sarà comunque molto risicata.

Il blocco rossoverde ha ottenuto infatti 48,8 per cento dei voti e il blocco di destra il 49,7 per cento dei voti, che tradotto in seggi dà un risultato di 174 parlamentari contro 175, secondo gli ultimi dati dell’Autorità elettorale svedese. Ma all’appello mancano circa 200mila schede tra quelle provenienti dall’estero e quelli di chi ha scelto di votare in anticipo.

Kirstersson, da parte sua, si è comunque già detto pronto “a formare un nuovo governo, stabile e efficace, per tutta la Svezia e tutti i cittadini”. Evitando però di evidenziare che il suo partito, quello dei moderati, ha perso la posizione di secondo partito della Svezia proprio a vantaggio dei Democratici di Jimmie Akesson, che ha subito rivendicato una posizione centrale nel prossimo governo.

L’immigrazione al centro della campagna elettorale

A pesare molto nella campagna elettorale che ha preceduto il voto è stata in modo particolare la questione immigrazione, giudicata dai Democratici e da una buona parte dell’opinione pubblica, “ormai fuori controllo”. Secondo l’ultimo censimento, sono due milioni i residenti nati al di fuori della Svezia, il doppio rispetto a 20 anni fa, e gli immigrati sono addirittura un quinto della popolazione svedese, una percentuale nettamente più alta di quella degli altri paesi scandinavi. I Democratici hanno impostato la campagna elettorale proprio sul presunto crescente clima di violenza e insicurezza delle periferie delle principali città svedesi.

Al punto che la stessa maggioranza socialdemocratica guidato Andersson, in estate, ha approvato la nuova legge sull’immigrazione (in vigore dal 2016 in via temporanea ma ora resa definitiva) che introduce requisiti più stringenti per l’ottenimento del permesso di soggiorno, tra cui aver già soggiornato per almeno 3 anni in Svezia e poter dimostrare di potersi mantenere.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati