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Una vittoria per coloro che amano e vivono con gli animali domestici: i farmaci equivalenti umani possono essere usati anche per le cure di cani e gatti.
I farmaci equivalenti per gli umani potranno essere usati, su prescrizione veterinaria, anche per i nostri animali domestici. Una vittoria attesa da tempo nel campo dei diritti animali e che diventa un aiuto importante per tutti coloro che scelgono di condividere la propria vita con un gatto, un cane o un altro amico a quattro zampe. I medicinali veterinari hanno un alto costo e i proprietari di animali domestici potranno optare per farmaci equivalenti a uso umano che sono decisamente meno costosi.
L’approvazione di questo emendamento alla legge di bilancio proposto dalla parlamentare Patrizia Prestipino prende atto delle esigenze di chi ha la responsabilità di un animale (sia esso un privato o un’associazione) e non riesce a pagare con tranquillità i farmaci veterinari necessari al suo benessere.
Il veterinario può prescrivere per la cura degli animali domestici un medicinale per uso umano, fermo restando il principio dell’uso prioritario di farmaci veterinari per il trattamento delle affezioni specifiche delle specie animali. Al decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193, dopo l’articolo 10 è inserito il seguente comma:
“Art. 10-bis. – (Uso in deroga di medicinali per uso umano per animali non destinati alla produzione di alimenti) – 1. Il ministro della Salute, sentita l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco, ndr), con proprio decreto da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, fermo restando il principio dell’uso prioritario dei medicinali veterinari per il trattamento delle affezioni delle specie animali e nel rispetto delle disposizioni dell’ordinamento dell’Unione europea in materia di medicinali veterinari, tenuto conto, altresì, della natura delle affezioni e del costo delle relative cure, definisce i casi in cui il veterinario può prescrivere per la cura dell’animale, non destinato alla produzione di alimenti, un medicinale per uso umano, a condizione che lo stesso abbia il medesimo principio attivo rispetto al medicinale veterinario previsto per il trattamento dell’affezione”.
“Il randagismo è combattuto ogni giorno anche da chi adotta un animale dai canili e dai gattili e dai gestori dei rifugi. E appare davvero iniquo continuare a penalizzare chi adotta un animale o ne ha cura nelle strutture di ricovero o nelle colonie feline. Il legislatore colma in questo modo una lacuna che, in attesa di un generale abbassamento dei prezzi della sanità animale, consentirà ai veterinari di prescrivere farmaci equivalenti a uso umano, molto meno onerosi per chi si prende cura di loro”, osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.
In questo modo si raggiunge un altro traguardo importante per chi ama gli animali e vive con loro. I prezzi esorbitanti di alcuni farmaci veterinari potranno essere controbilanciati dalla possibilità di curare il proprio quattrozampe con un farmaco a uso umano. Ma non dimentichiamo, però, che sarà sempre e solo necessario il veterinario curante che potrà prescrivere la medicina da usare. Ogni “fai da te” diventa pertanto non solo sconsigliato, ma decisamente inutile.
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