I sintomi dell’herpes labialis, anche senza nuovi contagi
Tante piccole vescicole che si infittiscono rapidamente accompagnate da pizzicore e bruciore intenso, la cute si arrossa e poi si spacca, poi la crosticina che decade in pochi giorni. Il medico dice quel che già sappiamo: stress, ansia, tensioni lavorative o familiari, troppo sole senza protezione. L’herpes labialis o herpes labiale è una piccola bandiera bianca di resa: quando i fattori di stress si impongono le ghiandole surrenali stimolano la produzione di cortisolo, un ormone che deprime la nostra risposta immunitaria, e l’infezione vince. Ricordiamo che non si tratta di nuovi contagi: ritorna perché è silente dentro di noi e resta paziente in attesa del momento buono per tornare a rovinarci il sorriso.
L’assunzione di Echinacea è un rimedio naturale per curare l’herpes labialis
Cure e rimedi naturali
Quando l’infezione è già in atto si può correre ai ripari con una miscela di tinture madri: echinacea e tomentilla. La prima stimola la riposta immunitaria e la seconda ha una forte azione antinfiammatoria: ne bastano 30 gocce della loro miscela prima dei tre pasti principali.
Se l’infezione tende recidivare frequentemente meglio lavorare per ripristinare un assetto di difesa immunitario con la rosa canina, utilizzabile in comode compresse mattina e sera.
Per i bimbi o per chi ha difficoltà a deglutire meglio invece la Junglas Regia in macerato glicerico privo di alcool: 50 gocce mattina e sera prima dei pasti principali. Una buona abitudine è anche passare sulle labbra mattina e sera un burro cacao a base di propoli, naturale antisettico con grande potere antivirale.
Rhus Toxocodendrum è il rimedio che in omeopatia brilla contro le terribili vescicole, soprattutto quando sono gonfie di liquido trasparente e hanno irrimeiabilmente già gonfiato il labbro: i granuli vanno assunti più volte al giorno fino alle crosticine, cinque granuli ogni 2-3 ore circa.
Ma se avete un vero problema di urgenza e l’herpes arriva a ridosso di un appuntamento importante ecco invece un rimedio superveloce per salvare la serata: olio essenziale di malaleuca con poche gocce di succo di limone. Applicatelo con un cotton fiock. Appena passato brucia ma l’effetto finale è ultra rapido e risolutivo.
La medicina palliativa si prende cura dei pazienti che non possono più guarire. Deve essere rapida, efficace, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone. L’Hospice Cascina Brandezzata di Milano la pratica con un approccio integrato tra medicina accademica e complementare.
L’Ospedale di Pisa propone l’oncologia integrata, ovvero l’omeopatia ai pazienti in terapia oncologica, per limitare gli effetti collaterali della chemioterapia. E ha messo a punto un’anestesia che si avvale di agopuntura e omeopatia al posto degli oppiacei.
La ricerca medico scientifica in omeopatia esiste e porta a risultati concreti. Un contributo alla letteratura scientifica in questo settore arriva dagli studi del Prof. Paolo Bellavite e del suo gruppo, condotti nel corso di molti anni presso l’Università di Verona.
Ricerche in laboratorio hanno dimostrato che i vegetali, immuni dall’effetto placebo, se trattati con medicinali omeopatici reagiscono diventando più resistenti e più ricchi di sostanze nutraceutiche. Ce ne parla Lucietta Betti, già ricercatore confermato e docente di patologia vegetale e micologia.
Abbiamo incontrato il patron di Boiron all’indomani di un imponente studio francese che mostra come le cure omeopatiche siano efficaci quanto quelle convenzionali.
Dopo 7 anni di osservazioni su oltre migliaia di pazienti, EPI3 mostra che la percentuale di guarigione è la stessa, ma usando l’omeopatia ci sono meno effetti collaterali.
I virus parainfluenzali sono centinaia, il vaccino antinfluenzale stagionale è studiato su un solo virus. I consigli su come mettere a letto l’influenza.
Complici i pollini, diversi tipi di allergie tra cui quelle respiratorie e crociate si manifestano in primavera con sintomi fastidiosi. Come curarle con l’omeopatia.
Il 10 aprile si celebra la giornata dell’omeopatia, ma la Federazione italiana è preoccupata per una norma che potrebbe togliere dal mercato molti prodotti. Ne parliamo con la presidente Antonella Ronchi.