Il panorama delle startup di moda sostenibile si è totalmente rivoluzionato negli ultimi 10 anni: tracciabilità e circolarità sono le parole del momento.
Tessuti trattati con il marmo: Fili Pari unisce e innova due eccellenze italiane
Con la tecnologia di Fili Pari la polvere di marmo, sottoprodotto delle cave, diventa un microfilm che conferisce stile e performance tecniche ai tessuti.
- Fili Pari è una startup innovativa, fondata da Francesca Pievani e Alice Zantedeschi, che mette in connessione due filiere apparentemente distanti: il marmo e la moda.
- La polvere di marmo rimasta dalle lavorazioni viene impiegata per creare Marm\more, un microfilm brevettato da applicare ai tessuti per renderli resistenti e impermeabili.
- Un esempio di economia circolare che valorizza le risorse del territorio.
Indossare la pietra. Prendere un elemento freddo e pesante per trasformarlo in qualcosa di avvolgente, leggero e morbido. Avvicinare due materiali che sembrano lontanissimi, il marmo e i tessuti, fondendo le loro caratteristiche distintive, talvolta contrastanti. Da questa suggestione nascono le collezioni di Fili Pari, startup innovativa fondata da Francesca Pievani e Alice Zantedeschi, per valorizzare il territorio e le sue materie prime grazie all’intreccio di due filiere. Da un lato il marmo, che ha un ruolo chiave nella storia dell’arte del nostro paese; dall’altro lato la moda, altro settore fondante per il made in Italy. Un approccio legato all’economia circolare che tesse insieme innovazione e sostenibilità, qualità e saper fare.
L’innovazione di Fili Pari: una stoffa trattata con la polvere di marmo
La startup recupera la polvere di marmo dalle operazioni di cavatura e la utilizza come materia prima per creare Marm\more, un microfilm brevettato da applicare ai tessuti per dare loro nuove specifiche tecniche di grande interesse. I capi diventano infatti impermeabili, resistono al vento e all’abrasione e ritardano la fiamma, pur rimanendo morbidi al tatto. Le applicazioni del film Marm\more spaziano dal design (di interni ed esterni) all’automotive, fino alla realizzazione di capi d’abbigliamento e accessori.
Si tratta di un’attività di riciclo in cui viene reinserito in un processo produttivo un materiale di scarto che ha un grande valore sia a livello intrinseco sia a livello di cultura e tradizione, legato com’è alla nostra storia artistica. Un’innovazione tecnologica che acquista anche un forte significato narrativo e di creazione di consapevolezza.
Il progetto è nato sui banchi del Politecnico di Milano dove è stato anche incubato, e il nome è un acronimo di Ali e Fripi, i soprannomi delle due fondatrici, amiche e colleghe di studio. Per il suo approccio innovativo che permette anche di dare valore al sottoprodotto di un’industria particolarmente impattante per l’ambiente che la ospita, Fili Pari è entrata a far parte dell’ecosistema di startup naturalmente sostenibili di LifeGate Way.
La sostenibilità dei capi trattati con il marmo
I colori base della collezione Fili Pari sono quelli del marmo: nero, verde, bianco, giallo e rosso. La spalmatura brevettata infatti permette di utilizzare il marmo stesso come colorante, evitando la tintura dei tessuti con pigmenti chimici. Tonalità uniche, originali e naturali quindi, che provengono dall’anima più profonda della pietra. Abbiamo il marmo verde Alpi, proveniente dalla zona di Aosta; il giallo mori tipico delle montagne intorno a Trento; e il rosso Verona che si traduce in un brillante color salmone. Non può mancare il bianco, tipico del marmo di Carrara ma anche del carbonato di calcio della zona di Verona. È però il marmo nero ebano della zona di Bergamo il protagonista indiscusso della collezione, con il caratteristico effetto sale e pepe che dona ai capi.
I distretti con cui la startup collabora di più sono quindi Bergamo, Verona e Carrara, in una filiera a corto raggio che le permette di localizzare la produzione sul territorio. Fili Pari fornisce infatti la polvere di marmo direttamente a diverse aziende tessili partner. A proposito di tessuti, per rimanere in ottica zero waste e applicare ulteriormente i principi dell’economia circolare, il materiale tecnico Marm\more viene utilizzato in combinazione con morbide lane, esuberi di magazzino di grandi aziende di moda di altissima qualità, cotoni di recupero o materiali riciclati come il nylon certificato. Infine, quando i capi arrivano al termine della loro vita utile, è la stessa Fili Pari a farsi carico del programma di ritiro.
Tutto il ciclo di produzione, con il coinvolgimento di chi realizza la cavatura e la lavorazione della materia prima, viene incontro anche alla necessità di trovare soluzioni alternative alla problematica che questi attori incontrano nello smaltimento dei sottoprodotti del marmo, caratterizzati da alti costi e complessità elevata.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Endelea è un brand che disegna e produce abbigliamento a cavallo tra Italia e Tanzania, creando valore per la comunità e rispettando l’ambiente.
Maglioni senza tempo, realizzati a partire da lana 100% abruzzese: Wuuls è la startup basata nel Parco nazionale del Gran Sasso che protegge le specie autoctone.
L’ultimo mercoledì di aprile migliaia di persone in tutto il mondo indossano un paio di jeans per protestare contro la violenza di genere: è il Denim day.
Kimuli fashionability è la startup ugandese che produce abiti e accessori a partire dai rifiuti plastici, che rappresentano un enorme problema per il paese.
È nata a Prato e non poteva nascere altrove Rifò, la startup fondata da Niccolò Cipriani che recupera abiti usati, ne rigenera il filato grazie alla sapienza degli artigiani locali e lo usa per confezionare capi nuovi. L’idea nasce dalla volontà di ridurre il consumo di materie prime recuperando materiali di valore la cui vita
Lenzing e Orange Fiber rivoluzionano l’industria della moda con la prima fibra Tencel™ contenente cellulosa da arancia e cellulosa da legno.
Kidsofbrokenfuture è un brand di abbigliamento che ha fatto della sostenibilità la sua bandiera. Grazie a Spartan Tech può certificare il suo impegno.
Quattro tra le migliori startup italiane, tra le più sostenibili e innovative, si raccontano ai microfoni di Marco Montemagno. Obiettivo: raccogliere adesioni all’equity crowdfunding di LifeGate.