La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Il mondo della finanza fa appello al G7 e al G20: “Rispettate l’Accordo di Parigi”
L’Accordo di Parigi va rispettato. Lo chiedono con una sola voce oltre 200 grandi investitori globali, che hanno lanciato un appello ai governi del Pianeta, con una lettera inviata al gruppo del G7 e del G20. Cosa dice la lettera al G7 e al G20 L’esordio della missiva non potrebbe essere più chiaro: Per il nostro
L’Accordo di Parigi va rispettato. Lo chiedono con una sola voce oltre 200 grandi investitori globali, che hanno lanciato un appello ai governi del Pianeta, con una lettera inviata al gruppo del G7 e del G20.
Cosa dice la lettera al G7 e al G20
L’esordio della missiva non potrebbe essere più chiaro:
Per il nostro ruolo di investitori istituzionali di lungo termine, crediamo che la mitigazione del cambiamento climatico sia essenziale per la salvaguardia dei nostri investimenti.
Abbiamo già reso noto in passato il nostro forte supporto all’Accordo di Parigi e ribadiamo il nostro appello ai governi, affinché continuino a supportare l’Accordo e lo rendano pienamente operativo.
Tutti i Paesi sono invitati ad applicare il prima possibile le misure necessarie per raggiungere i loro target nazionali. E, in un’ottica di lungo periodo, a portare avanti piani climatici ed energetici volti a contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei due gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, proseguendo gli sforzi per tentare di non superare gli 1,5 gradi. Non è finita qui: i bisogna eliminare i sussidi ai combustibili fossili, introdurre (dove necessario) il carbon pricing e introdurre schemi per verificare e rendere noto il rischio finanziario legato al cambiamento climatico.
200+ investors w/$15T in assets just called on world governments – including the U.S. – to stay in #ParisAgreement. https://t.co/0GEucxfhew pic.twitter.com/qKv82M2sIn
— Ceres (@CeresNews) 7 maggio 2017
Si mobilitano 200 big della finanza globale
Nell’elenco dei firmatari, riportato dalla ong Ceres, ci sono fondi pensione, fondazioni religiose, asset manager, compagnie di assicurazione. In totale, stiamo parlando di più di 200 grandi investitori istituzionali, che messi insieme gestiscono circa 15mila miliardi di dollari. Il testo è indirizzato al gruppo del G7, che si riunirà il 25 e 26 maggio a Taormina, e del G20 in programma a metà luglio in Germania.
Check out the side events that will be taking place during the #Bonn Climate Change Conference, May 8-18 https://t.co/S8qjunZRQp pic.twitter.com/AkzyaHctgv
— COP23 (@COP23) 2 maggio 2017
A Bonn si prepara la Cop23
La forte presa di posizione degli investitori arriva proprio mentre i delegati di 196 nazioni di tutto il mondo si riuniscono nella città tedesca di Bonn, che a novembre ospiterà i negoziati della Cop 23. Il compito della nuova conferenza globale sul clima sarà quello di dare definire in che modo dare seguito alla Cop 21 che si è tenuta alla fine del 2015 a Parigi. Tutto ciò in un mondo molto cambiato con l’elezione di Donald Trump, che nei suoi primi cento giorni di mandato ha già impresso una direzione totalmente opposta alla politica climatica ed energetica degli Stati Uniti.
Foto in apertura © Arnaud BOUISSOU/COP21/Anadolu Agency/Getty Images
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Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Durante la Cop28 di Dubai, i rappresentanti arabi dell’Opec si sono riuniti a Doha per far fronte unico contro il phase out dei combustibili fossili.
Phase out, phase down, unabated. Cerchiamo di capire meglio il significato delle parole della Cop28, al fine di orientarci meglio nelle prossime ore quando arriveranno nuove bozze e nuovi documenti da analizzare.
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