La Finlandia chiude le frontiere dopo lo scontro sui migranti con la Russia

La Finlandia ha visto un incremento degli arrivi di migranti dalla Russia. E ha accusato il Cremlino di fare pressione politica dopo la sua adesione alla Nato.

  • La scorsa settimana in Finlandia sono arrivati 300 richiedenti asilo dalla Russia, contro i 117 nel resto del 2023.
  • La Finlandia ritiene che la Russia stia usando i migranti come arma di pressione politica legata alla sua adesione alla Nato.
  • Helsinki ha chiuso quattro valichi di frontiera e ampliato le misure di sicurezza. Presto potrebbe bloccare i restanti accessi.

La crisi diplomatica tra Russia e Finlandia, innescata dall’adesione di quest’ultima alla Nato, si è aggravata nelle ultime ore. E la questione ora riguarda i migranti. Helsinki il 18 novembre ha chiuso quattro valichi di frontiera con la Russia, dopo che nelle ultime settimane c’era stata un’impennata nell’arrivo di richiedenti asilo. Nelle prossime ore potrebbero chiudere anche i restanti valichi, mentre sul confine si stanno creando le prime tendopoli nel gelo dell’inverno nordico. La Finlandia accusa la Russia di usare i migranti come arma di pressione politica, uno schema già adoperato in passato dalla Bielorussia.

Crisi diplomatica tra Russia e Finlandia

I rapporti tra Russia e Finlandia sono sempre stati molto particolari. Mosca per lungo tempo ha cercato di mantenere un certo controllo e una certa influenza sul territorio finlandese, al punto che negli anni Quaranta del secolo scorso sono state combattute due guerre tra i due eserciti, che hanno portato a un perdita del territorio controllato da Helsinki di circa il 10 per cento.

Durante la guerra fredda la Finlandia ha scelto la strada del non allineamento, mantenendo rapporti diplomatici con la Russia ma senza voltare le spalle al fronte occidentale. Le cose sono però cambiate nell’ultimo decennio, prima con l’annessione unilaterale russa del territorio ucraino della Crimea nel 2014, poi con l’aggressione russa dell’Ucraina nel 2022. La Finlandia si è sentita minacciata e ha così dato il via a un processo di avvicinamento al fronte atlantista, partecipando a sempre più riunioni della Nato da membro esterno, fino a entrare nell’aprile 2023 all’interno dell’Organizzazione come 31esimo stato membro dopo averne fatto richiesta l’anno scorso.

“Una violazione della nostra sicurezza e dei nostri interessi nazionali”, ha commentato la notizia Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, che ha annunciato contromisure contro Helsinki in termini tattici e strategici. E lo scontro diplomatico, prima annunciato, ora si sta trasformando in qualcosa di concreto.

Lo scontro sui migranti

La Finlandia ha denunciato un’impennata negli arrivi di richiedenti asilo nel paese. Persone provenienti perlopiù da Yemen, Siria e dal Nord Africa, passate dai valichi di frontiera che si trovano lungo gli oltre 1.300 chilometri di confine con la Russia.

Secondo i dati di Helsinki, sono arrivati circa 300 richiedenti asilo nel giro di una settimana, mentre il totale degli arrivi dalla Russia da gennaio a ottobre era stato di 117 persone. Numeri esigui in entrambi i casi, che comunque testimoniano un’impennata improvvisa nelle richieste di asilo che la Finlandia ha bollato come forma di pressione politica messa in piedi dal Cremlino. “Ci sono diversi segnali che indicano che l’ingresso in Finlandia è incoraggiato e organizzato”, ha sottolineato il ministro dell’Interno finlandese la ministra dell’Interno Mari Rantanen, che ha aggiunto che “i numeri non sono una questione importante” e che lo scontro diplomatico con la Russia è dunque più una questione di principio.

Da Helsinki denunciano che il Cremlino stia mandando i migranti alla frontiera per ritorsione della sua adesione alla Nato, qualcosa di cui nei mesi scorsi è stata accusata anche la Bielorussia, in quel caso riguardo alla Polonia.

La Finlandia chiude le frontiere

Il 18 novembre la Finlandia ha chiuso quattro dei suoi otto valichi di frontiera con la Russia. La misura ha interessato gli accessi posti più a Sud del confine e dunque più battuti dal flusso migratorio, cioè Vaalimaa, Nuijamaa, Imatra e Niirala.

La misura è valida fino a febbraio 2024, ma non è finita qui. Nelle ultime ore dal governo di Helsinki hanno lasciato intendere che verranno chiusi anche i restanti varchi di frontiera, portando a una chiusura totale del confine. Una scelta ben accolta dalla Polonia, con il primo ministro Andrzej Duda che si è detto pronto a supportare la Finlandia nei suoi sforzi di difesa dei confini con la Russia. Dal Cremlino hanno accusato Helsinki di “russofobia”. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha negato l’utilizzo dei migranti come arma di pressione politica e ha detto che il deterioramento dei rapporti diplomatici tra i due paesi, un tempo buoni, è una scelta della Finlandia.

Intanto la Finlandia ha aumentato i controlli alla frontiera, installando nuove barriere per impedire gli attraversamenti illegali. E al di là del confine, in territorio russo, stanno sorgendo i primi accampamenti di migranti respinti, nel gelo dell’inverno nordico. Persone in alcuni casi arrivate fino a lì in bicicletta in mezzo alla neve, mezzi che secondo alcune fonti locali sarebbero stati forniti dall’esercito russo per aumentare la pressione alla frontiera.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati