
Formula SAE Italy 2018, le interviste dall’autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari: Paolo Coeli, Product planning FCA. #MobilityRevolution
I motori si spengono, i ragazzi fanno ritorno alle loro università: chi con un premio, chi senza, ma tutti con immagini bellissime in testa. Si è conclusa l’edizione 2018 di Formula SAE Italy, ecco cosa ci lascia.
Talento ed emozione: sono queste le parole chiave di Formula SAE Italy 2018, la “Formula 1 degli studenti” che ha infiammato la pista di Varano de’ Melegari dall’11 al 15 luglio. I numeri di quest’anno sono impressionanti: oltre duemila partecipanti, provenienti da 79 atenei di 16 paesi del mondo, per un totale di 84 team. Hanno presentato la loro idea di mobilità del futuro, progettando e assemblando durante mesi di duro lavoro un prototipo di vettura da competizione.
Alcune squadre avevano a disposizione un’ampio budget – il team Joanneum racing Graz per citarne uno dei più competitivi – altre meno come il team Surena, i cui membri hanno fatto i salti mortali pur di venire in Italia dall’Iran. Altre ancora non sono riuscite a presentare il prototipo, sono arrivate alla Formula SAE con un sogno, con il loro progetto ben chiaro in mente e pronto ad essere realizzato.
Tutte le squadre, però, erano accomunate dalla passione, dall’entusiasmo, dalla voglia di mettersi in gioco e di farsi valere, nessuna si è tirata indietro di fronte alle interviste; fino all’ultimo i membri hanno lavorato per risolvere qualunque tipo di problema. Le difficoltà non sono mancate – quando le cose non andavano bene, lo si leggeva immediatamente nei loro occhi, pieni della sincerità che solo ragazzi così giovani possono trasmettere – ma ancor di più non sono mancate le risate, le soddisfazioni, l’orgoglio e la voglia di essere notati dalle aziende, di poter dimostrare il proprio valore e per questo trovare il lavoro che si desidera da sempre.
È bello vedere gente di nazionalità diverse ridere insieme, aggirarsi per l’autodromo con pentoloni di pastasciutta fra le mani, stendere i panni su uno stendino improvvisato fuori dal proprio box, sporcarsi le mani di grasso lavorando sui motori, sorridere alla domanda: “Mi fai vedere?”. E per la maggior parte dei ragazzi, l’auto del futuro sarà elettrica perché, lo conferma Giampaolo Dallara, “dovremo imparare a non inquinare più e le vetture dovranno fare la loro parte per un mondo più verde”.
Secondo molti studenti, poi, la guida autonoma si diffonderà sempre di più. E l’introduzione di questa categoria è proprio la novità di quest’anno, ci spiega Gianmarco Giorda, direttore di Anfia – l’associazione che dall’anno scorso ha preso in carico l’organizzazione della Formula SAE in Italia. “Possiamo dire che la sfida è stata vinta, visto l’elevato livello tecnologico delle vetture driverless presentate e la partecipazione dei migliori team europei: sicuramente proseguiremo in questa direzione”.
La manifestazione si è conclusa domenica sera con l’attesissima cerimonia di chiusura, quando finalmente sono stati rivelati i nomi dei vincitori: nella categoria delle vetture elettriche ha trionfato l’Estonia, al secondo posto troviamo il team Global formula racing, rosa e multiculturale, mentre in terza posizione è arrivata l’Italia con la Squadra corse del Politecnico di Torino.
Il primo posto nella guida autonoma se l’è aggiudicato il team AMZ driverless di Zurigo, mentre la vettura a combustione interna migliore apparteneva al TU Graz racing team. Gli italiani dell’Università politecnica delle Marche, che hanno sfoggiato un bellissimo simulatore di guida, hanno vinto la Classe 3 (categoria riservata alle squadre che presentavano soltanto il progetto).
Nell’ambito della cerimonia sono stati consegnati anche i premi relativi agli eventi statici – Business presentation event, Design event e Cost event – e quelli offerti dagli sponsor, tra cui Abarth, Lamborghini e Dallara. Quello che conta davvero, alla Formula SAE, è avere idee innovative e saperle argomentare: non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà l’edizione del prossimo anno.
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